Sorrentino: “Meret è migliorato, non sono d’accordo sull’alternanza in porta”

Stefano Sorrentino, ex portiere, è un esperto in materia di numero uno e si dilunga volentieri a parlarne durante la trasmissione ‘Si Gonfia la Rete’, in onda su Radio Crc. Partendo naturalmente da quello del Napoli, Alex Meret: “Potremmo starne a parlarne per ore, mi fa enormemente piacere sapere che è migliorato con i piedi. Sono sempre stato un suo estimatore”.

Sorrentino: “Discorso Onana-Handanovic diverso da Meret l’anno scorso”

Sorrentino precisa meglio: “Sull’alternanza dei portieri non mi trovo d’accordo. Ci devono essere delle gerarchie: primo, secondo e terzo. Con l’alternanza si rischia di fare confusione. La scelta di Inzaghi è differente da quella che coinvolgeva Meret negli anni scorsi. Onana è stato preso per essere il dopo Handanovic. Gli è stato dato un periodo di ambientamento. Inzaghi ha deciso che Handanovic è il portiere del campionato e Onana quello delle coppe, il discorso di Alex con Spalletti è differente”.

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Sorrentino: “Tra difensori e portiere deve instaurarsi fiducia”

L’alternanza in porta rischia di mandare in confusione anche il reparto difensivo: “I difensori stessi si affinano anche con la fiducia col portiere”. Il gioco con i piedi: “Se è importante sapere giocare con i piedi? Io facevo il minimo indispensabile, ma il calcio sta cambiando e così anche il ruolo del portiere. Se il portiere ha la maglietta diversa dagli altri 10 è perché deve saper usare le mani, poi ben venga se sa giocare anche con i piedi. Per tutti quelli che criticavano Meret perché parlava poco vorrei chiedergli se fossero in campo con lui. Potrebbe avere meno pressioni rispetto a prima dato che era sempre sotto esame quando scendeva in campo e adesso giocando con continuità ha rafforzato il suo carattere”.

Sorrentino: “Non ci saranno fughe in classifica”

Il campionato sarà equilibrato: “Secondo me non ci sarà una squadra che farà una fuga in classifica, ci sarà possibilità per tante squadre come Roma e Atalanta”.

Poi manda indietro il nastro: “Rigore parato a Ronaldo? Mi piaceva analizzarli e studiarli, poi uno deve essere anche portato per parare i rigori e mi sono tolto l’ultima soddisfazione della mia carriera. È bello parare sempre, che sia Cristiano Ronaldo o un altro, l’importante è che la palla non entri. Io pensavo ad andare a curare i dettagli più dei giocatori meno conosciuti rispetto ai campioni”.

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