Sorrentino esclusivo: "Toro, tieni Sirigu o scegli Silvestri"

Dal campo, a difesa dei pali, alle trattative di mercato. Stefano Sorrentino ha sempre dimostrato di amare le sfide, anche quando non riguardavano direttamente il rettangolo di gioco. Così, dopo il ritiro dal calcio professionistico annunciato a inizio 2020 – salvo poi tornare a giocare tra i dilettanti: prima al Cervo, in Liguria, e poi in Piemonte alla Torinese, antenata del Toro – da poco ha intrapreso la carriera di agente dei calciatori.

Stefano Sorrentino, oggi è un agente sportivo e il portiere Alberto Pelagotti del Palermo è il suo primo assistito. Ci racconta questo nuovo percorso?
«Quando ho deciso di smettere, Federico Pastorello, il mio procuratore, mi ha proposto di collaborare con lui. Ho iniziato a seguirlo, ho capito come funziona il mestiere e quindi ho scelto di iniziare questo nuovo percorso. Collaborerò sempre con la sua società, la P&P Sport Management».

Anche in questa nuova avventura avrà un occhio particolare per i portieri?
«Non mi voglio limitare solamente ai portieri. Sono in contatto con tanti giovani e meno giovani, sia di serie A che di B: vediamo cosa ne viene fuori. Posso dire che è una sfida molto stimolante, starà a me andare avanti».

A proposito, come giudica l’ultima stagione di Salvatore Sirigu?
«Alti e bassi, come la stagione del Torino in generale. Ci può stare per un portiere che ha fatto vedere di cosa è capace nell’arco della sua carriera. Diciamo che l’ultima stagione è stata un po’ al di sotto delle potenzialità di Salvatore».

Che idea si è fatto sul futuro del portiere sardo?
«Non lo so, non sono l’agente. Lui e il suo procuratore avranno certamente l’esperienza per prendere la decisione migliore. Da fuori non mi piace quando si parla di situazioni che non si conoscono. È chiaro che, fossi io il Torino, non mi priverei di Sirigu. È un calciatore importante anche per lo spogliatoio, non a caso è uno dei tre portieri della Nazionale. Ci sarebbe, poi, il problema di rimpiazzarlo vista la crisi di portieri e di soldi che c’è in questo momento».

Nel caso in cui scegliesse di lasciare il Torino, c’è qualche portiere in Italia o all’estero che la stuzzica particolarmente e che potrebbe fare al caso dei granata?
«Fare dei nomi non è mai bello. Io andrei più sul sicuro, e a quel punto prendere un portiere come Marco Silvestri dell’Hellas Verona. Un profilo che mi piace molto, è stato mio compagno di squadra al Chievo e sta dimostrando di essere un portiere all’altezza. Anche per questo è entrato nel giro della Nazionale. È relativamente giovane e può dire la sua. A scanso di equivoci: io terrei comunque Sirigu».

Milinkovic-Savic ha avuto poche possibilità di dimostrare il proprio valore ed è in scadenza di contratto. Merita un’altra possibilità? Il Torino sembra intenzionato a rinnovargli il contratto.
«Non lo so. Vista l’età, a mio avviso dovrebbe andare a giocare e non fare la riserva. Due partite all’anno in serie A non servono praticamente a nulla. Ha bisogno di giocare e di sbagliare, di sentire la pressione e di dimostrare il suo valore».

Che Torino si aspetta con il nuovo tecnico Juric?
«Una squadra in stile Hellas, battagliera in campo e con il cuore Toro. Mi aspetto quel Torino che negli anni abbiamo conosciuto e che purtroppo si è visto un po’ meno di recente. Juric saprà quali corde toccare. È un tecnico che ha fatto bene in carriera ma avrà bisogno di tempo per lavorare. E avrà bisogno pure che squadra e società siano al suo fianco. Secondo me al Torino potrà fare bene».

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