Solo Pelé e Rosas più precoci di Gavi

Il meglio e il peggio del Mondiale, giornata dopo giornata, fino al termine dei gironi di qualificazione. Si tratta di un commento… pagellato con queste voci: il miglior giocatore, il peggiore, il ct, la sorpresa, la delusione.

Il miglior giocatore

Se nel calcio esiste la perfezione, si può prendere come riferimento la partita di Gavi, 18 anni e 110 giorni, assist-capolavoro e gol-capolavoro contro la Costa Rica, ma soprattutto 103 minuti (in Qatar bisogna contare anche il recupero) senza un errore. Come sia possibile, a quell’età, è difficile saperlo. Non è Mbappé, che segna come un tornado, non è Haaland, che segna come un tuono, Gavi non è il gol (anche se sa come si fa), più semplicemente è il calcio. Ti riempie gli occhi con il calcio. Come pura statistica si può riportare questo dato: soltanto Pelé nel ‘58 (a 17 anni e 239 giorni) e Manuel Rosas nel ‘30 (a 18 anni e 93 giorni) erano più giovani di lui quando hanno segnato un gol nei Mondiali.

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Il peggiore

Nico Schlotterbeck ha 22 anni, gioca difensore nel Borussia Dortmund, Flick lo ha portato al Mondiale e lo ha fatto debuttare. È stato uno degli errori del ct tedesco, il principale se si considerano i gol. Quello di Asano, il 2-1 giapponese, è stato favorito dalla sua traballante corsa verso una marcatura sbagliata. Fra i più famosi, bruttissima partita (anzi, mezza partita vista la sostituzione all’intervallo) per il belga Carrasco.

Il ct

Il titolo di questa giornata va diviso fra il giapponese Hajime Moriyasu e lo spagnolo Luis Enrique. Il ct del Giappone iscrive il suo nome nella storia di questo Mondiale per la rimonta sulla Germania. Conosce bene i suoi giocatori, quando ha deciso di entrare in partita con i cambi, l’ha ripresa e l’ha vinta anche con mosse sorprendenti. Il ct della Spagna ha puntato decisamente sulla qualità e la risposta della sua squadra è stata sensazionale: 7 gol alla Costa Rica in una partita senza storia, dominio totale dall’inizio alla fine.

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La sorpresa

Ovviamente il Giappone. Ha ribaltato la Germania con le sostituzioni, segno che la qualità non manca a questa nazionale. Domenica, contro la Costa Rica, potrebbe addirittura qualificarsi agli ottavi con un turno d’anticipo. È una nazionale spesso sottovalutata, invece non va dimenticato che la sua crescita è iniziata da tempo, dal secondo decennio del 2000 con Zaccheroni in panchina, quando ha vinto la Coppa d’Asia e la Coppa dell’Asia Orientale.

La delusione

Ovviamente la Germania. Quanto è successo ieri ai tedeschi e in parte ai croati vice campioni del mondo contro il Marocco e l’altro giorno agli argentini contro l’Arabia può sembrare una consolazione per noi che abbiamo conosciuto la Bulgaria nel girone di qualificazione e la Macedonia negli spareggi. Invece dovremmo capire tutti quanti che le distanze sono sempre più ridotte (ha sofferto non poco anche il Belgio di De Bruyne contro il Canada), che i ct delle piccole studiano e si aggiornano e che in questo Mondiale di metà stagione incide molto la forza fisica. Detto tutto questo, la Germania resta la grande delusione della terza giornata di Qatar 2022.

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