Solo due acquisti, l’ultima volta fu 35 anni fa: le ragioni del nuovo mercato Juve

Raggiunti gli obiettivi del mercato, il centrocampista e la quarta punta, seppur reduce dalla peggior stagione del decennio la Signora arriva al via del campionato coi soli nomi nuovi di Kaio Jorge e Locatelli. Non succedeva dal 1986, sospesi tra l’ultimo Platini e il primo Ian Rush

La massima “squadra che vince non si cambia” storicamente alla Juventus funziona il giusto. Da sempre la Signora ha saputo rinnovarsi per restare vincente, all’insegna del coraggio più spesso che della conservazione. Ma il paradosso resta, ribaltato, dopo l’annata peggiore dell’ultimo decennio: anche la “squadra che non vince” non si cambia. A meno di due settimane dalla fine della sessione estiva, il mercato della Juve potrebbe anche essere finito qui e di certo si muoverà solo se ci saranno occasioni (l’arrivo di Pjanic se esce Ramsey). Gli obiettivi erano due, la quarta punta e un centrocampista, e adesso sono arrivati. Per tornare a un’estate così poco movimentata bisogna tornare indietro un bel po’, 35 anni per la precisione.

Il precedente

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Era il 1986. Contesto molto diverso da oggi. La Juve veniva dal quarto scudetto in sei stagioni, quello che sarebbe l’ultimo prima di nove anni di digiuno, rotto poi solo con l’era Lippi. E sarebbe stata – si sapeva già dal Mondiale in Messico – che sarebbe stata anche l’ultima stagione di Michel Platini. Non doveva essere esattamente il successore, e sicuramente non lo fu in campo, ma fu l’estate in cui la Juve si mosse per tempo per far arrivare poi nel 1987 in bianconero il gallese Ian Rush, solo dopo però un’ultima stagione con la maglia del Liverpool. Salutato dopo undici anni e sei scudetti Giovanni Trapattoni, i soli due arrivi per Rino Marchesi furono così Beniamino Vignola, che però era un rientro dal prestito a Verona, e Roberto Soldà, arrivato dall’Atalanta per essere il successore di Scirea ma in realtà durato una sola stagione prima di finire al Verona.

Le ragioni

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Nella settimana che porta all’inizio del campionato, alla prima giornata di Serie A – domenica pomeriggio a Udine – la Juventus arriva così anche oggi con due operazioni all’attivo, Kaio Jorge e Manuel Locatelli, entrambe figlie di parti particolarmente lunghi viste le cifre non esorbitanti degli affari: circa 3 milioni in due anni (più commissioni varie) per il brasiliano, 35 milioni da finire di pagare tra cinque anni (i primi due in prestito gratuito) per l’azzurro. Una novità figlia di motivi contingenti. In particolare la fine della politica delle plusvalenze ha destinato al bilancio le risorse in arrivo dall’aumento di capitale invece che per finanziare il mercato. La scelta conseguente di trattenere i giocatori di rientro dai prestiti ha ulteriormente ridotto le necessità di uomini in entrata per rimpolpare le seconde linee. Ma il colpo dell’estate la Juve conta di averlo fatto in panchina.

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