Sogni da 10: Napoli, è stata la mano di Dio…

Guardando il tabellone uscito fuori dai sorteggi per i quarti e le semifinali di Champions League è evidente che c’è stata una carezza in un pugno. E la carezza era quella di Diego Maradona…

È evidente che c’è un prima e c’è un dopo. Prima diversi gol di mano, alcuni annullati, altri no, uno catalogato come arte contemporanea, qualcuno visto, qualcuno no, segnati in ordine sparso in partite ufficiali e amichevoli, e poi ci sono gli altri, dopo, fuori dal campo. In assenza. La Mano de Dios poesse gol e poesse cortocircuito. Guardando il tabellone uscito fuori dai sorteggi per i quarti e le semifinali di Champions League è evidente che c’è stata una carezza in un pugno. E la carezza era quella di Diego Maradona, tutti l’hanno pensato davanti agli schermi, anche se i pugni che pescavano erano quelli di Hamit Altintop e di Patrick Kluivert. Anzi, di più, c’è stato un giudizio universale. Da una parte tutte le aristocratiche, le habitué, con un monte ingaggi pazzesco (Manchester City, Bayern Monaco, Real Madrid e Chelsea), e dall’altra quelle che guardano i bilanci, e devono anche arrangiarsi, almeno negli ultimi anni (Napoli, Milan, Inter e Benfica). Inattese ai quarti. E il giudizio universale e le beffe maradoniane – se non era magico lui, chi? – sono proseguite: perché la parte alta vede le morigerate economicamente, e quella bassa le smargiasse. Potenti e meno potenti. Poi c’è il gioco, e c’è il Napoli, il vero favorito (dopo il Manchester City, anche per i bookmaker) stando all’oggi, stando alla stagione, e ai suoi calciatori, tre barbari che tutti vorrebbero avere – Osimhen, Kvaratskhelia, Kim – e che forse avranno nei prossimi anni le squadre smargiasse, ma ora sono attori del sogno napoletano innestato dalla mano di Maradona lungo un boulevard con vista Istanbul.

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