Smalling in tackle: “I procuratori? Sopravvalutati”

Il difensore inglese della Roma a tutto campo sui social del club: “Gli agenti sono necessari, ma non così fondamentali. Amo Roma, le partite serali e la Serie A, in crescita costante”

In un calcio sempre più in mano a procuratori, agenti e intermediari arriva anche una voce controcorrente. È quella di Chris Smalling, il difensore inglese della Roma, che durante il nuovo format social della Roma “Underrated/Overatted” (tradotto “Sottovalutato/Sopravvalutato”) sull’argomento è stato chiaro ed esplicito: “I procuratori nel calcio sono sopravvalutati. In fin dei conti fanno il loro lavoro, ma alla fine sono i giocatori a decidere se cambiare squadra ed eventualmente dove andare. Sono necessari, ma il loro ruolo non è così fondamentale come potrebbe sembrare. Magari il mio agente starà guardando anche questo video e si arrabbierà…”. Non succederà, James Featherstone e Smalling lavorano insieme da tanti anni. Ma, di certo, la presa di posizione di Smalling è di quelle che sorprendono, in un momento in cui nel calcio sono un po’ tutti convinti del contrario.

Tutto il resto

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Poi Smalling ha parlato di tutto il resto. Catalogando nella categoria sottovalutati sia la Serie A (“Prima di venire in Italia guardavo alcune partite, ma non tutti perché in Inghilterra non era molto pubblicizzata, al contrario di oggi. La Serie A sta crescendo in modo costante”), la città di Roma (“Qui puoi fare qualsiasi cosa: andare al mare, fare un giro in centro, una passeggiata sull’Appia Antica. È perfetta per ogni tipo di vacanza e l’ho scoperta solo venendoci a vivere”) e le partite serali (“Hanno un’atmosfera unica, i tifosi trasmettono sensazioni speciali. Tra una partita di sera e una di giorno non avrei mai dubbi quale scegliere”).

Nella categoria sopravvalutati ci finiscono invece i tatuaggi (“Forse perché non ne ho e non ho in programma di farne. Ne ho visti di belli ma anche di brutti, deve essere quello giusto”), il tè che per un inglese è quasi un sacrilegio dirlo (“Mia mamma ne beve tantissimo, ma io non ne sono un appassionato”) e gli opinionisti televisivi (“Ce ne sono alcuni bravi e altri no. Si tende a rispettare le opinioni dei più conosciuti, che spesso sono ex calciatori, che però non vivono quotidianamente la squadra. Quindi non sempre quello che dicono è giusto”). Alla Roma fa poca differenza, l’importante è che Smalling non sottovaluti se stesso. Anzi, visto e considerato che con lui il pacchetto difensivo dei giallorossi è tutta altra roba.

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