Smalling, accordo con la Roma: rinnova fino al 2025

ROMA – Si era tagliato lo stipendio per scegliere la Roma una prima volta, alla fine dell’estate del 2019, quando il Manchester United non lo voleva più. Si era impuntato per tornare a Trigoria l’anno dopo, aspettando che la neonata proprietà Friedkin investisse 15 milioni sul suo modo di difendere. Quattro anni dopo, senza ancora aver mai giocato una partita in Champions League, Chris Smalling ha deciso di chiudere la carriera di calciatore d’élite alla Roma. Dopo qualche legittimo tentennamento, dovuto alla possibilità di un ultimo grande contratto in Premier League, il suo manager si è accordato con Tiago Pinto per un rinnovo biennale. Smalling 2025 dunque. Smalling forever. 

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Attesa

La Roma ha dovuto modificare la proposta per convincere il principe di Greenwich, che secondo gli accordi stabiliti a suo tempo avrebbe potuto scegliere di rinnovare per un anno alle cifre del contratto attuale – circa 4 milioni netti, inclusi i bonus simbolici – al raggiungimento della metà delle presenze stagionali. Ma Smalling, rappresentato dall’agente James Featherston che guarda caso in questi giorni era a Roma, ha chiesto uno sforzo al club per superare ogni tentazione. E così Tiago Pinto, ovviamente dopo aver sentito il parere dei Friedkin, ha rilanciato con un’offerta biennale a cifre leggermente più basse (tra fisso e premi facili) per ogni anno. Una chiusura del cerchio che ha accontentato tutti, a cominciare da Smalling che dovrebbe firmare già nei prossimi giorni, al ritorno da Rotterdam. 

Progetto

La sua conferma, unita al prolungamento di Nemanja Matic che ha esercitato l’opzione per il rinnovo fino al 2024, potrebbe essere interpretato come un segnale di continuità con Mourinho, che considera tutti e due i calciatori fondamentali per esperienza e qualità, a dispetto dell’anagrafe. Ma l’allenatore, giusto sabato scorso dopo la vittoria contro il Torino, ha chiarito che la sua vicenda professionale non è vincolata a quella di Smalling. Più realisticamente la Roma ha considerato l’importanza del suo leader difensivo che, pur compiendo 34 anni a novembre, sarebbe molto difficile da sostituire sul mercato senza un forte investimento. Che la Roma, stritolata dal fair play finanziario, preferisce rinviare a un momento più florido. 

Granito

Le perplessità del passato erano legate all’affidabilità fisica. Ma Smalling in questa stagione ha raggiunto una costanza insospettabile: fin qui ha accumulato 39 presenze stagionali, quasi tutte condite da un rendimento eccellente facilitato dallo schieramento difensivo e dallo stile di gioco impostato da Mourinho. In campionato ha saltato solo una partita per squalifica, a Cremona, con le conseguenze che i tifosi romanisti ben ricordano. Smalling è il primo calciatore della Roma per minuti giocati, a parte il portiere Rui Patricio, ed è dodicesimo nella classifica della Serie A (2.492 minuti spalmati su 28 partite). Anche qui il lavoro di Mourinho e del suo staff è stato pazzesco. Dopo i problemi dell’autunno del 2021, retaggio del passato tribolato, Chris si è rimesso in carreggiata diventando uno dei cardini della vittoria di Tirana. Quella contro il Feyenoord, sì. Che domani sera proverà a metterlo in crisi con il frizzante messicano Gimenez per cancellare la beffa della Conference League. Ma intanto con Smalling la Roma piazza un altro mattone per il futuro. Il mattone in questo caso è pure il muro.

Rinnovo Smalling, ore decisive

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