Sky sospende Di Canio Via per il tattoo “Dux”

Le strade di Sky Sport e Paolo Di Canio si separano.”Abbiamo fatto un errore, ci scusiamo con tutti quelli di cui abbiamo urtato la sensibilità – dice Jacques Raynaud, executive vice president Sky Sport & Sky Media, parlando, nel corso della presentazione dei palinsesti 2016-2017, delle polemiche per una foto sui social dell’ex calciatore con il tatuaggio “DUX” in vista sul braccio -. Dopo aver parlato a lungo con Di Canio, nonostante la sua professionalità e competenza calcistica, abbiamo deciso insieme di sospendere la sua collaborazione”.

Il tatuaggio

Il tatuaggio “DUX” sul braccio destro di Paolo Di Canio

l’annuncio — Introducendo le novità legate al calcio su Sky, Raynaud ha voluto “fare un inciso” sulla vicenda dell’ex calciatore della Lazio, protagonista di un promo sui social network destinato a lanciare l’approfondimento sulla Premier League che conduceva da domenica scorsa. “Siamo venuti a conoscenza di un po’ di emozioni sui social per uno scatto di un nostro talent, Paolo Di Canio, con le braccia scoperte e un certo tatuaggio”, ha spiegato Raynaud, prima di annunciare lo stop alla collaborazione.
in inghilterra — Di Canio, finora, non ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto, mentre sul web e nel mondo dei social network ora c’è chi accusa Sky d’ipocrisia, sottolineando come le simpatie dell’ex attaccante per l’estrema destra siano note a tutti da molti anni, non certo una rivelazione di queste ultime ore. Nel 2013, da tecnico del Sunderland, si trovò davanti alla domanda di un giornalista che gli chiedeva espressamente se fosse fascista: “Non devo rispondere su nulla perché qui non siamo in Parlamento, ma ci occupiamo di calcio”, era stata la replica.
saluto romano — In realtà, nonostante Di Canio avesse più volte dichiarato di voler tenere la politica fuori dagli stadi, i due aspetti della sua vita si sono intrecciati spesso. L’espisodio più famoso è quello del 6 gennaio 2005, in occasione di un derby romano vinto dalla Lazio per 3-1: il suo saluto romano alla curva biancoceleste sollevò un’ondata di polemiche. Di Canio non fu squalificato e venne multato dalla Disciplinare, ma la reiterazione del gesto nei match con Siena, Livorno e Juventus suscitò l’interessamento della Fifa, che minacciò pesanti sanzioni se quel comportamento fosse proseguito. Di Canio si è sempre difeso sostenendo di non aver mai inteso quel gesto “contro” qualcuno, bensì “con”: in altre parole, una sorta di dimostrazione di appartenenza alla curva laziale e non al fascismo. Scemato il clamore, però, non si era mai arrivati a un chiarimento definitivo. E oggi si scrive un nuovo capitolo della vicenda.

 Gasport 

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