Simeone non molla: “Non stringo la mano a Klopp perché detesto la falsità”

Klopp contro Simeone, atto quarto. E nella conferenza stampa del Cholo che precede il match di Liverpool non possono mancare domande rispetto alla mancata stretta di mano e alle critiche del tedesco…

Klopp contro Simeone, atto quarto. Due stagioni fa l’Atletico Madrid ha eliminato il Liverpool dalla Champions League in due match sensazionali tra Wanda e Anfield. Quest’anno il destino ha fatto incontrare di nuovo le due squadre e non sono mancate le frecciate tra due tecnici così diversi e allo stesso tempo così simili. La mancata stretta di mano al termine della partita di Madrid fa ancora rumore e, come riporta Marca, nella conferenza stampa che precede il match di Liverpool non possono mancare domande rispetto a quella situazione e al suo rapporto con Klopp.

STRETTA DI MANO – Il Cholo non transige, la stretta di mano è un gesto di cortesia ma a lui non piace e non ha intenzione di ripetersi di nuovo. E punzecchia il collega… “L’ho spiegato dopo la partita, non mi piace salutare al fischio finale perchè capisco che le emozioni di ogni tecnico sono diverse. In Inghilterra si usa come cortesia, ma non sono d’accordo perchè non mi piace la falsità. Non posso parlare di lui come persona perchè non lo conosco, posso giudicare il valore di un grande allenatore che ha fatto uno splendido lavoro. Non mi metto a giudicare come giocano le altre squadre, ho un codice di comportamento e tra gli allenatori sono situazioni che vanno rispettate”.

DE PAUL – E a chi parla di rivincita per il 2-3 del Wanda, Simeone dà il suo modo di vedere le cose. “Atletico e Liverpool sono due grandi club, con grandi stadi, grandi tifosi e società che vogliono continuare a crescere. Nel calcio non esistono rivincite, quella partita è il passato, siamo dovuti andare avanti e non è un qualcosa che tornerà. Domani è un’altra partita e avrà conseguenze diverse, saranno quelle che rimarranno nella mente dei tifosi dell’Atletico”. E poi si parla di De Paul, che per il Cholo deve prendere in mano la squadra come fa con l’Albiceleste. “De Paul è cresciuto parecchio dai tempi dell’Udinese e nella nazionale argentina è migliorato, abbiamo bisogno di quello che fa vedere quando è in nazionale. L’altro giorno ha fatto una partita splendida, ha una visione di gioco che mi ricorda Veron. E spero che continui a crescere, vuole migliorare ed è la cosa che mi piace di più di lui”. E chissà che proprio ad Anfield non sbocci definitivamente il suo talento.

Precedente Serie B, la sala dedicata a Paolo Rossi presentata a Milano Successivo Genoa, lesione al bicipite per Destro: spazio a Caicedo