Signora dell’1-0, Allegri stratega, Chiellini generale: è una Juve di ferro

Ritorno alla tradizione per i bianconeri: il capitano bianconero scarica Ronaldo ed è il perfetto erede dei simboli della difesa del club

Dal nostro inviato Luca Bianchin

22 ottobre – San Pietroburgo

Mi chiamo Juventus, sono bruttina ma a me, onestamente, piaccio così. La Juve, dopo la vittoria di San Pietroburgo, ha celebrato su Twitter il suo poker in codice binario: #JuveChelsea 1-0. #ToroJuve 0-1. #JuveRoma 1-0. #ZenitJuve 0-1. Ce n’è d’avanzo per riportare sul tavolo i dibattiti su calcio, estetica e concretezza del 2019. Con una differenza. Allora la Juve disse basta con Allegri e scelse Sarri, pensando che l’atteggiamento conservativo non bastasse per l’Europa.

Immagine di copertina, un gesto di CR7 dopo l’eliminazione con l’Ajax. Significato chiarissimo: “Abbiamo (avete) avuto paura”. Due anni dopo, CR7 è altrove e la Juve, in piena controriforma, esalta il suo fascino da gigante con la faccia sporca e la sua solidità ritrovata: è tornata squadra “di ferro”. A medio termine non basterà – con le squadre forti, al ritmo di San Pietroburgo, non si vince – ma questo lo sa anche Allegri. Intanto, il bilancio dice 6 vittorie in fila, con 9 punti su 9 in Champions.

IL DNA

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Il pragmatismo, in ogni caso, ha qualcosa di innato. La Juventus ha messo assieme Cabrini, Scirea, Bettega, Tardelli, Rossi, Platini e Boniek – formazioni così offensive, anche oggi, pochissime – ma è diventata Juve pensando a vincere, senza necessariamente farlo attraverso il gioco. È come se il dna portasse una trasmissione di conoscenze. Chiellini e Bonucci c’erano quando Conte costruiva un ciclo su principi chiari: dare tutto, rispettare le regole, allenarsi al 100%. In campo, concedere poco, se possibile nulla. E Chiellini, non per caso, nella stagione di Sarri è stato un raro, stridente caso di capitano in distonia con il suo allenatore. Il Chiello ha sempre rimpianto Allegri, il suo stile brillante fuori e concreto in campo, anche le sue fasi di difesa bassa, un genere di sofferenza in cui il 3 si esalta.

SHOCK CR7

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Chiellini è molto più a suo agio ora che quando c’era Ronaldo, e le sue frasi a Dazn di ieri sono una prova, dopo quelle di Bonucci post Zenit (“Ora abbiamo di nuovo umiltà, prima pensavamo a passarla a Ronaldo”). “Avevo percepito che Cristiano potesse andare via, aveva bisogno di nuovi stimoli e di una squadra che giocasse giustamente per lui. Alla Juve è in atto un ringiovanimento. Se Cristiano fosse rimasto, sarebbe stato un valore aggiunto e lo avremmo sfruttato volentieri, però poteva starci che decidesse di partire per andare in una squadra che pensasse più al presente”.

Poi un appunto: “È andato via il 28 agosto e per noi sarebbe stato meglio se fosse uscito prima. Non è stato difficile da metabolizzare, ma uno shock te lo crea e lo abbiamo pagato in termini di punti nelle prime partite. Se fosse andato via il 1° agosto, avremmo avuto tempo di prepararci e non avremmo pensato al suo addio”. È una conferma: la Juve si sta staccando in fretta le etichette del triennio 2018-2021.

I GENERALI E L’INTER

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Se Chiellini è l’erede dei generali della difesa bianconera – Monti, Gentile, Montero, tutti duri quanto basta – non si può non dire che i meriti della ritrovata solidità, oltre che di Allegri, sono di Bonucci, che gioca ad alto livello da mesi, e di De Ligt, dello schermo Locatelli e di attaccanti come Chiesa e Morata, che lavorano senza palla. Un altro aspetto in cui il confronto con Ronaldo è inevitabile. L’Inter, che è già dietro l’angolo, è il prossimo test.

Difficile pensare che sulla ruota di San Siro esca un altro 1-0, se non altro per calcolo delle probabilità e dati. L’Inter, secondo StatsBomb, è la squadra di A che produce più occasioni e fa più male con i piazzati. La Juve replica con due numerini interessanti: è seconda per occasioni concesse e nelle ultime sei ore di calcio ha incassato solo 9 tiri in porta. Uno ogni 40′. Un tifoso, di questi tempi, può quasi addormentarsi sul divano e risvegliarsi, convinto che nell’attesa non solo la Juve non avrà preso gol, non avrà concesso nemmeno un tiro.

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