Si chiude il campionato, ma Inter e Roma non hanno mai giocato alle 15

Dovrebbe essere l’orario standard delle partite, ma i tifosi nerazzurri e giallorossi hanno vissuto un’intera stagione di anticipi e posticipi. La squadra più “tradizionalista” è stata il Napoli

C’era una volta il calcio di domenica alle tre. Una sensazione che i tifosi di Inter e Roma, in questa stagione, non hanno mai provato. Le due squadre infatti non sono mai scese in campo al classico orario federale. E non sarà così nemmeno per l’ultimo turno: i nerazzurri affronteranno la Sampdoria domenica alle 18, mentre i giallorossi saranno impegnati in casa del Torino venerdì sera, così da avere più giorni per preparare la finale di Conference League contro il Feyenoord. D’altronde, gli appuntamenti delle coppe e le logiche sempre più influenti dei diritti televisivi sono i fattori principali che hanno generato questo caso senza precedenti.

IL CALENDARIO

—  

Gli orari più frequenti scelti per l’Inter sono stati il sabato nella fascia delle 18 o delle 18.30 (undici volte) e la domenica alle 20.45 (otto), giocando inoltre ben sei partite di venerdì. La Roma invece ha disputato la maggior parte delle partite di domenica (ventidue), in particolare nel primo posticipo alle 18 o 18.30, situazione che si è verificata in tredici occasioni; sette le gare alle 20.45. Inoltre la squadra di José Mourinho è scesa in campo tutti i giorni della settimana per gli impegni di Serie A, tranne il martedì. Tra le prime otto, il Napoli è quella che ha vissuto il calendario più “tradizionale” con sette partite alle 15 di domenica. A seguire sei apparizioni per la Fiorentina, quattro per la Lazio, due per il Milan e una per Juventus e Lazio.

TANTO TEMPO FA

—  

Sembra strano pensare ad un tempo in cui la massima variazione riguardava soltanto il periodo dell’anno: in estate le gare venivano leggermente posticipate, in inverno invece si anticipavano. Così fino al 1993, quando si verificò una delle più grandi svolte nella storia del nostro movimento. L’avvento della pay tv convinse le società ad un cambio epocale: le partite non si sarebbero giocate tutte in contemporanea, ma ci sarebbe stato un posticipo domenicale alle 20.30 fino a sei giornate dalla fine. Le gare da disputare in notturna vennero tutte rese note un mese prima dell’inizio del campionato. L’evoluzione poi è stata velocissima. Non sono passati nemmeno trent’anni ed è già tutto un altro calcio.

Precedente LIVE L'arrivo, la maglia celebrativa, la coreografia, la festa: l'ultima notte di Chiellini allo Stadium Successivo Sassuolo-Milan: la prevendita dei biglietti inizierà domani mattina alle 10