Si chiama Roberto Baggio e segna nel campionato Carioca

Si chiama Roberto Baggio, è nato a Laranjal do Jari e si è preso la copertina del campionato Carioca. E’ brasiliano, gioca nel Bangu, ha ventisei anni ed è stato registrato con questo nome all’anagrafe da suo padre Roberto Carlos, grande appassionato di calcio e vecchio estimatore del Divin Codino. Ha incantato nella prima giornata della Taça Guanabara, il torneo statale di Rio de Janeiro, decidendo la sfida in casa del Fluminense: suo il gol della vittoria (1-0). E’ un trequartista, si muove dietro agli attaccanti Daniel e Santarem, ma non indossa la maglia numero dieci, come l’idolo del suo papà: sulle spalle porta il sei.

Una dedica speciale

Ha segnato al Fluminense e si è inginocchiato per pregare, puntando l’indice verso il cielo. Sempre titolare nella squadra biancorossa, allenata da Felipe e rivelazione di questa prima parte del Carioca, anche perché ora il Bangu è scivolato in Serie D, dopo aver sfiorato il titolo nazionale nel 1985 perdendo la finale con il Coritiba di Enio Andrade.

I fratelli Caniggia e Romario

La storia di Roberto Baggio è stata raccontata dai giornali locali e dal sito di Globo. E’ nato il 30 gennaio del 1996 a Laranjal do Jari, nella regione meridionale di Amapá. E’ alto un metro e 70, pesa 67 chili, è destro, organizza la manovra e prova spesso l’inserimento in area. Suo padre è un innamorato del “futebol” e ha chiamato gli altri suoi due figli Caniggia e Romario. Roberto Baggio ha iniziato la carriera nella scuola-calcio dell’Agua Santa, club della provincia di San Paolo. Una carriera proseguita nel São Bernardo, nel Matonense e nel Ponte Preta. Ha tentato, senza fortuna, anche l’avventura all’estero. Ha giocato per qualche mese nello Zlaté Moravce, in Slovacchia, prima di tornare in Brasile per firmare con il Trindade (Goiás) e per l’Uberlândia (Minas Gerais). Ha fatto tappa, in seguito, a Rio de Janeiro, nell’Angra dos Reis, nel Sampaio Corrêa e nella Nova Iguaçu. Nel 2021 ha firmato con il Bangu, il contratto scade il 22 aprile. E ora, come in un film, quel gol al Fluminense può diventare il suo biglietto della lotteria per provare il salto.

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