Shevchenko: “Il Milan ha un legame speciale con la Champions”

Secondo me i giocatori del Milan, quelli che indossano la maglia del Milan, hanno un sangue diverso per questa competizione. Ho avuto anche un po’ di storia con la Dinamo Kiev, i primi passi da giocatore sono stati la. Il Milan però è stata un’altra storia, una storia bellissima. Due finali di Champions League, soprattutto la prima è stata un’emozione fantastica. Per me, come giocatore giovane che giocava nella Dinamo Kiev, la Champions League era una grande vetrina. Attraverso le partite di Champions sono riuscito a conquistare l’Europa giocando bene e facendo tanti gol. Mi ha aperto la possibilità di venire a giocare in una grande quadra come il Milan: solo grazie alla Champions League”. Inizia così l’intervista ai microfoni di MilanTv di Andriy Shevchenko.

Che approccio deve avere la squadra? – “Deve avere un approccio diverso, la Champions è una competizione con grande storia, c’è un legame con il Milan incredibile. Quando giochi contro le squadre più grande del mondo, competi contro i giocatori più bravi del mondo, ti dà una carica. Per i tifosi del Milan la Champions League era qualcosa di più, quando giocavi a San Siro lo stadio era sempre pieno. Abbiamo disputato bellissime gare, segnare gol davanti al pubblico rossonero è un’emozione incredibile”.

Sui tifosi – I tifosi del Milan aspettavano queste partite, avevano un approccio diverso, ma anche i giocatori. L’avvicinamento era sempre diverso per qualcuno di noi, qualcuno era un po’ teso, però dentro lo spogliatoio c’era serenità e la carica giusta. C’era consapevolezza dei nostri mezzi, il Milan aveva una grande storia e questa storia è passata dalle vecchie alle nuove generazioni: il Milan ha sempre avuto una grande storia in Champions League. Sicuramente quando indossi la maglia del Milan quella storia passa attraverso di te, ti rende più sicuro di te, ti rende più forte”.

Quali partite ricordi con più piacere? – Soprattutto due partite. Quella contro l’Ajax: ci abbiamo creduto fino alla fine e abbiamo fatto gol all’ultimo minuto, questo è stato un segno per tutti noi. Poi la partita contro l’Inter sicuramente. Noi ci credevamo, la squadra era pronta per giocare la finale. E la finale è stata bellissima, anche se tanti dicono che non è stata una bellissima partita per noi calciatori è stata una battaglia che siamo riusciti a vincere”.

Lo sguardo prima del rigore decisivo contro Buffon –  “Quello sguardo era uno sguardo sicuro, stavo aspettando il fischio dell’arbitro, lui ha fischiato e io non ho sentito. Poi stavo guardando un po’ l’arbitro e un po’ il portiere, poi ero molto concentrato. L’emozione c’è stata nei trenta metri di cammino fino al dischetto, ti passano tanti pensieri. Però quando sono arrivato lì ero concentrato, ero sicuro, e stavo aspettando solo il fischio”.

Ti manca sentire quella musichetta? – “Mi manca quella energia in campo, energia quando senti il rumore dei tifosi. Mi manca la preparazione prima della partita, la tensione prima della partita. È sempre bello da ascoltare quella musica, c’è tanta voglia di tornare in quell’ambiente e sentire quella musica lì. Il Milan è una squadra che sa stringere i denti quando il momento è difficile, è una squadra che è cresciuta tanto. Secondo me questa Champions League aiuterà i ragazzi giovani a crescere ancora di più e ad avere più esperienza. Questo Milan ha tanto potenziale per fare bene”.

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