Shaqiri: "Lazio e Sarri mi intrigano, tornerei in Italia"

Shaq, Popeye, Magic Dwarf, Aladino. Xherdan Shaqiri non si crede un supereroe targato Marvel, ma potrebbe esserlo. Ha soprannomi celebri o da cartoon, è un attaccante “action” e “fantasy”. Ha un fisico al confine tra l’umano e il bionico, da effetti speciali: «Questione genetica, di famiglia». Molto della sua storia è scritta nei muscoli, in quei polpacci di marmo che sembrano transgenici, che sprigionano potenza esplosiva. Shaqiri è ridiventato un uomo mercato, può lasciare Liverpool ad un anno dalla scadenza, a condizioni favorevoli. Sogna di tornare in Italia per riscattare l’esperienza all’Inter (2015) e rilanciarsi sul grande schermo della Serie A. La Lazio l’ha seguito in passato, può essere un’opzione. Sarri aspetta Brandt del Dortmund, ma se partirà Correa avrà anche un’alternativa a lui e a Felipe Anderson. Shaq, dopo i tre gol all’Europeo (a Turchia e Spagna) svelandosi ci porta dentro la sua vita da film.

Xherdan Shaqiri detto “Aladino”, piedi magici al posto della lampada e gol celebrati con le braccia conserte stile genio. C’è tanta fantasia nel suo calcio…
«E’ nato tutto per caso, la prima volta di quell’esultanza è stata spontanea. Poi l’ho ripetuta perché mi piaceva».

Anche i suoi polpacci sono magici… Klopp, scioccato, un giorno ha detto “i muscoli di Shaqiri sono incredibili, speciali, ha un fisico diverso da qualsiasi altro giocatore che abbia mai visto”. Shaqiri, confessi, lei è un alieno?
«No, no (risata), non sono un alieno. E’ una caratteristica che ha origine nei geni della mia famiglia, nessun segreto».

E’ vero che prima di sfondare nel calcio lavorava in un negozio di abbigliamento?
«Sì, è vero. Come ogni giovane giocatore che vive e gioca in Svizzera avevo bisogno di svolgere un periodo di apprendistato anche se ero molto impegnato con il calcio già allora. Era una passione, ancora oggi mi sento attratto dalla moda, dai bei vestiti» (…)

(…) Shaqiri, vorrebbe tornare in Italia? Una volta ha detto di essere innamorato del nostro Paese…
«Certo. Chi non è innamorato dello stile di vita italiano, dell’italianità? Ciò che colpisce davvero è l’amore italiano per il calcio. E’ vita in Italia. I tifosi sono incredibili» (…)

(…) Il suo nome in passato è stato spesso associato alla Lazio, succede di nuovo, potrebbe essere un’opzione ai principali obiettivi d’attacco di Sarri. Il diesse Tare l’ha seguita spesso, c’è stato qualche nuovo contatto?
«Igli Tare da anni sta facendo un ottimo lavoro alla Lazio. Se è vero che ha una grande stima nei miei confronti ne sono onorato. Seguo la Lazio da tanto tempo, è un top club».

Si vedrebbe nel 4-3-3 di Sarri?
«In generale, anche per le mie caratteristiche, mi piace giocare un calcio più offensivo e Sarri lo pratica. Sarebbe intrigante».

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