Shakur Omar, l’ultimo gioiello scovato dell’Atalanta

Se sei un attaccante e vuoi attirare su di te l’attenzione e i riflettori di tutta Italia quale può essere la via più rapida da percorrere se non quella di segnare, segnare tanto, e farlo per di più contro due delle formazioni più seguite e importanti d’Italia? Shakur Omar ha preso la via direttissima per il successo nonostante la giovanissima età e non ha alcuna intenzione di fermarsi anche perché la maglia che indossa è quella del settore giovanile più florido d’Italia negli ultimi anni, quello dell’Atalanta, che oggi è più importante perfino di quello dei due club contro cui si è scontrato finora.

TRE GOL A INTER E JUVE – Massimo Brambilla, confermato al timone della Primavera della Dea è ripartito con una formazione praticamente ridisegnata rispetto al passato segno di un piccolo cambio di era, necessario dopo le ultime due tribulatissime annate vissute dal torneo giovanile più importante d’Italia. L’Atalanta è mediamente più giovane d’età e ha una rosa molto più variegata del passato con tante opzioni e frecce nel proprio arco. Una di queste è proprio il classe 2004 Shakur Omar che all’esordio contro l’Inter è entrato dalla panchina e con una doppietta (azione personale e tiro a giro prima e colpo di testa in area poi) ha rimesso in piedi una partita che vedeva i nerazzurri di Milano in vantaggio 2-0, e decisa a favore dell’Inter soltanto nel finale. Un risultato diverso rispetto al 4-2 inflitto ieri alla Juventus con Omar autore del gol dell’1-0 con una splendida azione palla al piede conclusa con un destro a giro sul palo lontano.

DALLA SVEZIA A NEYMAR – Omar nasce in Svezia, a Goteborg da una famiglia originaria della Somalia, ma non ha alcun problema di ambiento, anzi, cresce con una mentalità europea senza dimenticare le sue origini africane da cui deriva, in ogni caso, un fisico importante. La struttura può ancora essere migliorata (e l’Atalanta sa lavorare bene su questi aspetti), ma per essere un classe 2004 ha già dalla sua rapidità, doti tecniche invidiabili e un’altezza che lo pone al di sopra della media per il suo ruolo. Omar ha infatti sempre giocato da attaccante esterno a sinistra nella sua giovane carriera con il marchio di fabbrica del rientro sul destro per calciare a giro. Crescendo, però, sta diventando una sorta di jolly su tutto il fronte d’attacco, un po’ come il suo idolo Neyamr, che segue fin da bambino, e che può giocare all’occorrenza in tutte le zone, certo, con un fisico che, crescendo, sta diventando leggermente differente dal suo.

LA MOSSA DELLA DEA E IL SOGNO PRIMA SQUADRA – Come sempre quando si tratta di giovani talenti, l’Atalanta non era il solo club interessato ad acquistarlo dall’IFK Uddevalla, club in cui militava. La concorrenza era importante, ma Maurizio Costanzi e Roberto Marta con il lavoro dell’agenzia Top Eleven Management in sinergia con gli svedesi di VMC Group, sono stati molto bravi e veloci nell’esporre il progetto Atalanta al ragazzo e a battere altri club blasonati. Omar sarà sicuramente protagonista di questa stagione in Primavera in cui, comunque, è già il più giovane in campo. Il sogno per lui resta quello di ripercorrere le orme di altri talenti che, piano piano, hanno raggiunto la prima squadra di Gasperini per l’esordio con i grandi. Ci sarà tempo, senza fretta, perché a Bergamo sono dei maestri in questa gestione. E Omar, seppur consapevole di non aver fatto ancora nulla, ha già un futuro roseo davanti a sé.

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