Serie B: perché Frosinone e Cosenza sono prime

TORINO – Sorpresa, dopo due giornate a comandare la B non ci sono gli squadroni che ci si aspettava (Genoa, Cagliari e Parma). Ma Frosinone e Cosenza, le uniche a punteggio pieno, non proprio due squadre che partivano in prima fila, soprattutto i calabresi. Certo, dopo soli due turni non si possono tirare le prime somme. Ma dare merito a due club che da quasi due mesi stanno lavorando in maniera eccellente, sì.
Il Frosinone di Grosso l’avevamo lasciato all’ultima giornata dello scorso campionato con quella qualificazione playoff sfumata all’ultima curva, per il ko interno col Pisa. Al mercato la squadra è stata rifondata, non solo per le partenze dei gioielli Gatti e Zerbin, che a giugno Mancini ha fatto debuttare in Nazionale. Tutta la rosa è stata rivoluzionata e ringiovanita, visto che sono partiti anche elementi non secondari come Ricci (in Turchia da Pirlo), Canotto, Zampano, Novakovich e Cicerelli. Al loro posto, un pugno di giovani della serie saranno famosi. Vedere i marcatori del 3-0 al Brescia di ieri: 1° gol in B di Luca Moro, già bomber del Catania in C, proprietà Sassuolo, arrivato in prestito dagli emiliani nell’ambito di una maxi-operazione che ha portato anche il portiere Turati (nel ruolo, sarebbe il miglior 2001 in Italia ma Caprile del Bari può spodestarlo) e l’ala Ciervo (2002). Secondo gol (chicca da vedere e rivedere) del trequartista Giuseppe Caso, 24 anni, acquistato per un milione circa dal Genoa (che starà iniziando a rodersi le mani, meritava un posto da titolare anche nella squadra di Blessin, tant’è che in primavera era stato convocato da Mancini in una stage in azzurro: errore marchiano della dirigenza rossoblù). Terza rete di Samuele Mulattieri, 21 anni, scuola Inter, già promettente nella passata stagione a Crotone, poi frenata da un infortunio e dalla stagione no dei calabresi. E prima, da giovanissimo nel Volendam, B olandese, aveva segnato 18 reti. Insomma, il calcio italiano sentitamente ringrazia, perché in Ciociaria si sta costruendo il futuro del calcio tricolore, per non parlare di altri elementi molto promettenti come Boloca e Kone. E un bravo bisogna dirlo anche a Grosso, discusso, ancor prima per quella mancata qualificazione playoff, per i tre esoneri di fila che aveva collezionato, adesso c’è molto di suo nell’exploit di un Frosinone che andrà tenuto d’occhio, tanto più che dal mercato stanno arrivando due esuberi del Monza, Mazzitelli e Sampirisi che daranno quel tocco d’esperienza che manca e chissà, portare (almeno) a quei spareggi promozione sfuggiti beffardamente a maggio.
Diverso il discorso per l’altra capolista, il Cosenza, che a maggio ha mantenuto la categoria ai playout. Su di loro c’era un certo scetticismo, basta vedere come sono quotati dagli scommettitori. Ma già nei test estivi la squadra prometteva bene, col Benevento battuto in amichevole e poi a domicilio nell’esordio in campionato. Ieri, la vittoria in rimonta sul Modena, grazie a una grande ripresa dove sono andati a segno due centrocampisti: Aldo Florenzi, classe 2002, scuola Chievo ma al Cosenza dal 2019, già in bella evidenza nella passata stagione, al 1° gol in B e Marco Brescianini, 22 anni, giunto da poco in prestito dal Milan, già in B con Entella e Monza (l’anno scorso, nel pletorico organico brianzolo, faticava a trovare spazio, ma il giocatore c’è tutto). E va dato merito anche al tecnico Davide Dionigi, accolto freddamente a Cosenza (dopo la rottura con Bisoli), per i suoi trascorsi da giocatore per altre squadre calabresi ma che prima dell’esonero a Brescia aveva raccolto una salvezza miracolosa ad Ascoli. E si possono spendere buone parole anche per patron Guarascio, troppo spesso bistrattato: ha portato il Cosenza in B nel 2018 e con mezzi ridotti riesce sempre a mantenere la categoria. Prima di criticarlo, bisognerebbe ricordare che in primavera s’è salvato ai playout sconfiggendo il Vicenza di Renzo Rosso, uno che sicuramente ha molte più risorse di lui.

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