Serie A Torino-Cagliari 5-1: granata super, doppietta Belotti

TORINO – Non è un Toro, è un capolavoro! E mica solo o tanto per il 5 a 1. Sembra incredibile dirlo, ma la prova dei granata contro il Cagliari è talmente splendida, da anticipare persino il risultato, in sé e sé. Ma poi, siccome il calcio si nutre di gol e sui gol costruisce il suo destino, questa nuova cinquina granata (dopo quella al Bologna, a inizio campionato) assume i contorni di un imperioso, monumentale e spettacolare colpo di martello sulla classifica (Atalanta raggiunta al sesto posto), nonché di un nuovo meraviglioso e fecondo messaggio a tutta la tifoseria del Toro. Per lo spogliatoio è invece carburante mentale allo stato puro, nella lunga corsa per l’Europa. Con arte e carattere, Mihajlovic sta costruendo un grattacielo, composto dai mattoni della ferocia e dal vetro trasparente del bel gioco. Letteralmente devastato il Cagliari, e fin dal primo minuto, visto il gol lampo di Belotti (doppietta, per lui; a segno anche Ljajic, Benassi e Baselli; per i sardi, Melchiorri). Non c’è stata partita, ma è stata ugualmente una partita stupenda, per chi ama il Toro o anche solo lo spettacolo. Dopo 2 punti in 3 gare, riecco i granata vittoriosi. E col miglior attacco del campionato, almeno al triplice fischio finale di questo anticipo della dodicesima giornata. Ragazzi, che Toro tremendo! Immaginate il tripudio dello stadio, alla fine…

ANCHE ZAPPACOSTA! – Si comincia con una novità in formazione per il Toro. Oltre a Valdifiori, Mihajlovic è riuscito a recuperare in extremis anche Zappacosta, toccato duro a Udine. Il provino pre-partita ha dato esito positivo: la fascia destra è sua, De Silvestri resta in panca. E’ un’altra bella notizia per il giovane terzino, che era stato convocato in mattinata in Nazionale, come Belotti. Contro il canonico 4-3-3 del Torino, in formazione tipo (di nuovo titolari anche Castan e Iago), il Cagliari presenta un modulo a specchio, senza il trequartista Di Gennaro e con dentro Melchiorri. A centrocampo, il confermato Tachtsidis, scaricato dai granata ad agosto, poco dopo averlo acquistato dal Genoa.

105 SECONDI – Un minuto e mezzo, abbondante, e il Toro passa: lancio smarcante per Belotti di Valdifiori, difesa sarda imbambolata, tiro al volo appena dentro l’area, respinta maldestra di Storari e botta in porta a colpo sicuro del centravanti. Una punizione di poco a lato calciata da Ljajic, successivamente, dà la dimensione dell’inizio al solito arrembante del Toro. Che già all’11’ raddoppia, di nuovo sfruttando la fase difensiva inesistente del Cagliari e le gravi incertezze di Storari: Baselli recupera a centrocampo una palla su Dessena, contropiede rapidissimo di Belotti, passaggio per Ljajic, il serbo si accentra e lascia partire una sventola dal limite, con la palla che nell’aria assume uno strano effetto, facendo fare la figura del pollo al portiere sardo. Quinto gol in campionato per l’ex interista.

E TRE! – La replica del Cagliari è tutta in una sassata da lontano di Melchiorri al 14’, respinta da Hart. Poca roba. Perché è sempre il Toro a menar le danze, con un Belotti in forma trascendentale, impetuoso a tutto campo, e un Ljajic ispirato, sostenuti da un centrocampo al peperoncino: Benassi e Baselli pungono, Valdifiori detta bene i tempi (altro tiro insidioso del serbo, al 34’, al culmine di una splendida azione manovrata collettiva). Intanto, dietro, Castan sigilla, su Borriello e Sau. E anche Munari la vede poco, in spinta. Tanto che arriva, quasi naturalmente, anche il 3 a 0, al 38’: Iago recupera una bella palla sulla trequarti, un illuminato Baselli serve Benassi che, da dentro l’area, in diagonale, scaraventa la palla all’incrocio più lontano, con un missile a dir poco chirurgico (4° gol, per lui: mai così tanti in carriera). Ma a sorpresa anche il Cagliari segna, al 41’: cross di Pisacane e testata di Melchiorri in anticipo su Barreca, con Hart che “riesce” solo a smanacciare in porta (10° gol su 16 preso dal Toro da un traversone in area: il vizio maledetto continua…).

PURE UN RIGORE – Nessun cambio, e il Toro riparte col turbo. Al 4’ Barreca con un fendente fa venire i brividi a Storari. Poi, al 6’, il 4 a 1: altra splendida azione. Belotti per Ljajic, cross per Iago, tiro al volo respinto in tuffo da Storari, di nuovo Ljajic, finta e assist d’oro per Baselli, dribbling e staffilata in porta da due passi (4° gol in campionato anche per lui, come Benassi): una percussione magnifica, con sugli scudi la qualità, la generosità e la freddezza del serbo. Il Cagliari è letteralmente al tappeto. Rastelli sostituisce Borriello con Farias. Ma al 12’ è rigore per il Toro (fallo di Tachtsidis su Belotti). Tira il centravanti (che aveva sbagliato due penalty a inizio campionato) e stavolta segna (8° gol stagionale), anche se col rischio (deviazione di Storari). Fuori Sau, dentro Padoin: Rastelli non sa come puntellare la squadra. E Iago a momenti con un tiro a effetto trova il 6! Cambia anche Miha: Obi per un ottimo Baselli, al 17’ (problemi muscolari, per l’interno italiano). E sembra incredibile, ma è sempre il Toro a fare la partita, a spingere come stravolto da una fame disumana. Sulle ali dell’entusiasmo e della ricerca del bel gioco, tutto scorre rapidamente a valle, facilmente, come un torrente impetuoso.

IL FINALE – Martinez per Ljajic al 25’: c’è spazio per tutti, in una serata così. Giannetti per Melchiorri, sull’altro versante. E ancora: Maxi Lopez per un Belotti osannato da tutto uno stadio in piedi. Siamo alle schermaglie finali: col tempo che passa e la pioggia che cade a dirotto, il Toro rallenta solo… un briciolo. I granata hanno pietà del Cagliari, e così si passa lentamente all’accademia. Poi, al fischio finale, oltre alla pioggia viene giù anche lo stadio! Tutti in piedi: esce il Toro più bello che c’è.

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