Serie A Tavecchio: «Totti? Lui deve decidere il suo destino»

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Serie A Tavecchio: «Totti? Lui deve decidere il suo destino»
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Il presidente Figc: «Noi lo ringraziamo, come tutti i grandi del calcio italiano la Federcalcio avrà gli strumenti futuri per riconoscere i suoi meriti»

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FIRENZE – Il ct della Nazionale italiana “per un buon tempo resterà Ventura. Lo assicura il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, a margine del kick off della Figc in corso a Firenze. Sarri – dice Tavecchio rispondendo a chi gli suggerisce il suo nome come possibile ct – è appena arrivato, è giovane dal punto di vista della responsabilità. Noi abbiamo scelto Ventura che non è più giovane ma è un allenatore importante, ed utilizza i giovani. Noi cerchiamo adesso di tenere Ventura e non abbiamo bisogno di fare ipotesi alternative perché siamo contenti di quello che fa lui, della posizione in cui si trova la Nazionale, pensiamo alla partita che ci attende in Spagna”. “Non abbiamo paura del Lienchestien: abbiamo l’obiettivo Spagna, e questo obiettivo è quello che deve concentrare i nostri dirigenti nel valutare i giocatori al massimo della forma e soprattutto dargli la possibilità anche nelle ultime giornate di prepararsi al meglio”, ha poi detto riferendosi ancora alla Nazionale.

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SU TOTTI“Ho fatto più volte a Totti i miei complimenti, ho anche aggiunto qualche consiglio: Totti deve decidere lui del suo destino”. Questo il pensiero del presidente Figc: “Totti – ha aggiunto Tavecchio – è un uomo pubblico ormai: so che per Roma-Genoa ci sarà il pienone. Noi lo ringraziamo, come tutti i grandi del calcio italiano la Federcalcio avrà gli strumenti futuri per riconoscere i suoi meriti”.

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RIDUZIONE DELLE SQUADRE“L’obiettivo di far capire ai campanili italiani che una riduzione delle squadre professionistiche di almeno un 30% vada fatta”: così Tavecchio in merito alle prime riforme da mettere in cantiere. “Le riforme – spiega Tavecchio – sono un progetto di non facile attuazione. Una di queste è legata ad una mia idea derivante dal fatto che noi abbiamo molte squadre professionistiche, piu’ di quelle che possiamo sopportare. Se facciamo i paragoni con le altre nazioni d’Europa, ben piu’ numerose anche come abitanti, e ben piu’ ricche, abbiamo delle differenze abissali”.

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