Serie A, niente campionato “spezzatino”: rischio sciopero

La serie A minaccia la serrata: stadi aperti al 100% per tutti i vaccinati, oppure il prossimo campionato non parte. È stata un’altra Assemblea infuocata quella di ieri. Ma non sullo “spezzatino”, tema che ieri è stato (definitivamente?) accantonato, e soprattutto senza spaccature interne. Al contrario, stavolta i club erano tutti schierati dalla stessa parte nel contestare la scelta del governo di far partire la prossima stagione con il pubblico in presenza, ma solo al 25%. “Non sotto quella quota”, aveva precisato il sottosegretario alla Salute Costa lo scorso 22 gennaio.

Serie A: “A chi è vaccinato libero accesso allo stadio”

Secondo la serie A, però, non è più questione di percentuali: a chi è vaccinato deve essere concesso il libero accesso allo stadio, senza limiti, mentre chi non lo è non deve poter entrare. Ieri, sera, tale richiesta è stata riportata in un comunicato dai toni solo apparentemente contenuti. La minaccia di sciopero, seppur velata, è infatti contenuta nella frase: “Per far partire il prossimo campionato, e non disattendere il desiderio di 38 milioni di appassionati, i club di A, all’unanimità, richiedono con la massima urgenza un incontro con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e con il Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali”. Ora si tratta di attendere la risposta del governo. Ieri, come premesso, il clima era incandescente. Con Preziosi, Ferrero e De Laurentiis – dopo le parole di mercoledì è nella sostanza passato ai fatti – particolarmente infervorati, tanto da arrivare a ipotizzare di non provvedere nemmeno alla compilazione dei calendari. Al momento questa ipotesi è stata scartata: la cerimonia è stata fissata per il prossimo 14 luglio (alcune location sono già oggetto di valutazione) e verrà trasmessa su Dazn. Tuttavia, il malcontento è sempre più concreto, con le società che denunciano una “crisi non più sopportabile” e che lamentano il disinteresse del Governo per il settore che è stato escluso da qualsiasi tipo di ristoro, nonostante “il danno da 1 miliardo e 200 milioni di euro subito finora dai Club a causa della pandemia”, come viene ricordato nella nota.

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Serie A “spezzatino” non verrà più riproposta

Per concludere, come premesso, non c’è stata nemmeno una votazione sul cosiddetto “spezzatino”. I club, infatti, hanno recepito il consiglio dell’ad De Siervo, che ha sottolineato come, in base ai suoi approfondimenti, tenuto contro delle tensioni tra Dazn-Sky (ultimo episodio il ricorso all’Antitrust della tv di Santa Giulia), non ci siano le condizioni per portare a 10 le finestre per le partite, pena il rischio di andare incontro a contenziosi. A meno di sorprese, dunque, il tema non verrà più riproposto.

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