Serie A nel caos, Covid fa saltare 4 partite. Lega vara nuovo protocollo: con 13 disponibili si gioca, altrimenti 0-3 a tavolino

La variante Omicron del Covid ha mandato nel caos la Serie A, con le Asl che hanno bloccato le squadre facendo saltare 4 partite della prima giornata di ritorno. Ma la Lega Serie A non ha intenzione di fare passi indietro: le partite si devono giocare. E così, dopo il Consiglio straordinario di ieri sera, la Lega disporrà un nuovo protocollo (già esistente ma che sarà aggiornato a breve): se i club avranno a disposizione 13 giocatori, di cui almeno un portiere, e maggiorenni, dovranno giocare altrimenti subiranno lo 0-3 a tavolino con un punto di penalizzazione.

Serie A e Covid, si va verso un nuovo protocollo

La Lega Serie A cerca un punto di incontro con le Asl locali e richiamerà l’attenzione sul rispetto del protocollo e del Decreto emanato dal Governo a fine anno con le nuove disposizioni sulle quarantene. Si chiederà soprattutto di prestare grande attenzione all’organizzazione di viaggi e trasferte, alle sistemazioni negli hotel, alla gestione del Gruppo Squadra e alle norme di prevenzione comune.

Inoltre è arrivata un’altra indicazione chiara. La Lega ricorrerà al Tar contro i provvedimenti delle Asl che non terranno conto delle disposizioni sulle quarantene del 30 dicembre scorso (ovvero i 5 giorni di autosorveglianza per chi ha la terza dose).

Le partite che non si giocano

Oggi, 6 gennaio, non si disputeranno Atalanta-Torino, Fiorentina-Udinese, Salernitana-Venezia e Bologna-Inter, le prime due per il blocco della trasferta di granata e friulani, le altre due per la quarantena imposta dalla Asl. I campani hanno scelto di non presentarsi, neanche con le giovanili. Ha avuto il via libera il Napoli per disputare la gara con la Juventus a Torino. 

La palla poi passerà al giudice sportivo, che dovrà decidere se infliggere sconfitte a tavolino a chi non ha giocato: il precedente di Juve-Napoli induce a cautela, e in Lega di A già si sa che le date per i recuperi della squadre non impegnate in Europa ci sono. Sempre che l’onda Omicron non si allunghi troppo.
 

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