Serie A, Milan e Juve volano in Champions League 

ROMA – Una serata per cuori forti, quella che ha regalato l’ultimo atto della serie A. Vince il Milan a Bergamo con una doppietta su rigore di Kessie, stravince la Juve (senza Cristiano Ronaldo) a Bologna per 4-1 (doppietta di Morata e prestazione maiuscola di Dybala) ma alla fine il match chiave è stato quello di Napoli con la squadra di Gattuso incapace di superare in casa il Verona. Un 1-1 che permette a Pioli e Pirlo di volare in Champions e condanna i partenopei ad un terribile quinto posto. Una beffa atroce per Insigne e compagni, costretti a retrocedere in Europa League.

Atalanta-Milan 0-2

A Bergamo il Milan strappa un successo di carattere e cuore. La squadra di Pioli ritrova lo smalto perso solo qualche giorno fa contro il Cagliari e si impone in modo autorevole su un campo complicatissimo come quello di Bergamo grazie a due rigori (venti in stagione, un record per la serie A) realizzati da Kessie. Un 2-0 che regala il secondo posto finale a Pioli e una Champions che il Diavolo ha dimostrato di meritarsi sul campo. Nel primo tempo è la tensione a farla da padrone. Il Milan gioca concentratissimo e compatto, l’Atalanta fatica a sciorinare il suo solito gioco. Di occasioni da gol, però, se ne vedono poche. Ci prova Saelemaekers dalla distanza, poi di testa è Freuler a sbagliare di poco la mira. Il risultato non si sblocca ma la tensione non cala. Si gioca in un fazzoletto con i rossoneri che fanno tanta densità e chiudono ogni spazio giocabile a Malinovskyi e Zapata. Al 40’ arriva la svolta del match: Theo Hernandez entra in area bergamasca dopo un uno-due con Saelemaekers ma viene steso da una scivolata troppo veemente di Mahele. Per Mariani è rigore nonostante la furiosa protesta di Gasperini, poi ammonito. Dal dischetto Kessie non perdona: Gollini spiazzato e Milan avanti. La ripresa comincia con Muriel in campo al posto di Pessina e un’Atalanta più volenterosa. Zapata e Freuler sfiorano il pareggio, Donnarumma para a terra su una conclusione centrale di Malinovskyi. Pioli capisce le difficoltà della sua squadra e si copre inserendo Meité e Krunic. Al 68’ è Leao ad avere sul destro la palla della Champions ma il suo tocco morbido sull’uscita di Gollini termina la sua corsa sul palo. La partita vive di fiammate ed è più divertente rispetto al primo tempo. Muriel al 72’ si libera di Krunic al limite e conclude forte di destro: palla a lato di un soffio. Gli ultimi dieci minuti sono sofferenza pura per il Milan che trova Mandzukic e Dalot. La difesa regge bene l’urto offensivo della Dea e proprio sul finale il Diavolo punge ancora su rigore: tocco di mano di De Roon (espulso) e doppietta dell’ex Kessie dal dischetto. Al triplice fischio Pioli può esultare: il suo Milan scavalca l’Atalanta e chiude il campionato da secondo in classifica prendendosi una Champions più che meritata.

L'ex Kessie manda il Milan in Champions. L'Atalanta chiude 3ª

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L’ex Kessie manda il Milan in Champions. L’Atalanta chiude 3ª

Bologna-Juve 1-4

Alla fine ce l’ha fatta la Juve. Pirlo acciuffa al fotofinish la Champions League scavalcando in extremis il Napoli, frenato in casa dal Verona. A Bologna il Maestro ha dominato, disintegrando le fragili resistenze del Bologna già nei primi minuti. Un successo anche personale per Pirlo che prima del via aveva deciso di escludere per scelta tecnica dalla formazione titolare Cristiano Ronaldo. Non esattamente uno di passaggio. In avanti la coppia Dybala-Morata ha fatto faville premiando il coraggio del tecnico. La Juve ci mette sei minuti a sbloccare il risultato con Chiesa, perfetto nel ribadire in rete un pallone finito sulla traversa dopo una conclusione di Rabiot. Il Bologna non c’è e finisce per fare la parte dello sparring partner. Szczesny si sporca i guantoni solo in una circostanza su una conclusione dai trenta metri di Schouten ben neutralizzata a terra. Per il resto è un monologo juventino. Il raddoppio arriva alla mezz’ora con una serpentina da urlo di Dybala in area emiliana e tocco sotto a servire il più comodo degli assist a Morata. Gli ospiti continuano a giganteggiare e in chiusura di tempo trovano il tris con una ripartenza tutta di prima avviata da Dybala, proseguita da Chiesa e Kulusevski e conclusa nel migliore di modi da Rabiot. La ripresa è pura accademia con Morata bravo a trovare la doppietta personale dopo un perfetto rilancio di Szczesny. A Palacio viene annullato un gol e subito dopo è ancora l’attaccante argentino a sprecare una buona chance in contropiede. La Juve per il resto controlla senza patemi con Chiesa e ancora Morata ad un passo dalla manita. Pirlo regala venti minuti anche Pinsoglio. Prima del fischio finale c’è ancora il tempo per vedere un super gol annullato a Kulusevski, un palo colpito da Dybala e la rete della bandiera di Orsolini arrivata con un preciso diagonale all’85’. Al triplice fischio la squadra resta tutta a bordocampo ad aspettare l’esito della sfida tra Napoli e Verona con l’1-1 finale che regalerà a Pirlo e alla sua Juve una  qualificazione in Champions arrivata davvero all’ultimo respiro.   

Poker show della Juve a Bologna: Pirlo è in Champions League

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Poker show della Juve a Bologna: Pirlo è in Champions League

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