Serie A Juventus, Evra: «Higuain? Impazzisce se non segna»

Serie A Juventus, Evra: «Higuain? Impazzisce se non segna»
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L’esterno francese: «La Champions League? Ne avrei vinte quattro se non ci fosse stato il Barcellona»twitta

TORINO – «Higuain è ossessionato dal gol, impazzisce se non segna, è nella sua natura. Ma tutto questo è perfetto per la Juventus». Così Patrice Evra, in un’intervista a Uefa.com. «Ma tutti i nuovi arrivati sono perfetti – prosegue il francese – per questo le aspettative sono molto alte». Evra punta alla seconda Champions: «Ho giocato cinque finali, ma ne ho vinto una sola. Se non ci fosse stato il Barcellona, ne avrei prese quattro…».

LA CONFESSIONE – «Mi ricordo di una partita quando eravamo entrambi in panchina e si stava mordendo le unghie. Mi ha detto: ‘Quando entro DEVO segnare!’». Evra svela tutti i segreti di questo approccio “bianconero” del Pipita paragonandolo ad un altro campione del recente passato: «Lui è ossessionato dal gol. Un po’ come van Nistelrooy, attaccanti che sono nati per il gol. Se non segnano, non riescono a dormire. E tutto questo è perfetto per la Juventus». Tra gli altri grandi compagni, Evra non esita a indicare Buffon: «Penso che ci siano diversi motivatori in squadra, ma Gigi e io vogliamo tutto, e facciamo in modo che questo spogliatoio dia sempre il massimo. E’ stato detto che alcuni nostri discorsi hanno fatto la differenza. Ma no, ognuno fa la differenza. Tutti i giocatori sono leader»

LA CHAMPIONS – «Ho giocato cinque finali e ne ho vinta solo una. Ne ho perse tre contro il Barcellona. Senza il Barcellona l’avrei vinta quattro volte… Per me è la competizione più bella. Anche adesso che ho 35 anni -continua su Uefa.com- sentire l’inno della Champions è speciale. E’ una competizione che amerò per sempre». Il tempo passa, Evra è rimasto lo stesso campione del passato. Anche se qualcosa è cambiato, proprio grazie alla Juve: «Sono più calmo rispetto al passato. Vedo le cose molto meglio. Quando hai 20 anni corri, corri, corri e metti dentro tanti cross. Adesso forse ne metti solo cinque a partita ma uno diventa un assist. E anche il senso della posizione è diverso. Quando si è giovani se sei nella posizione sbagliata, puoi compensare con la velocità. Adesso devi sempre farti trovare pronto nella giusta posizione. Mi ricordo Ryan Giggs che a 37 anni ebbe una delle stagioni migliori. Gli chiesi perché e mi disse: “E’ come se fosse tutto troppo facile adesso’. Dopo la partita non era mai stanco. Quando avevo 20 anni io ero molto stanco dopo le partite. Ma ora si gioca più con la testa e dopo la partita ci si sente bene». «Se non fossi alla Juventus, non so se il mio livello sarebbe così alto adesso perché abbiamo un modo diverso di lavorare anche rispetto a come ero abituato a Manchester o con la nazionale. Per questo dirò sempre grazie alla Juventus».

IL FUTURO – «Sto iniziando a vedermi come una bottiglia di vino. Più invecchio, migliore è il gusto. Ma non preoccupatevi, quando vedrò che il mio livello starà calando, mi limiterò ad andare in pensione». L’ultimo pensiero è per i suoi maestri e per gli esempi che lo hanno accompagnato nella carriera: «I miei esempi sono giocatori del calibro di Maldini e Zanetti, che hanno giocato fino a 40 anni. Oppure Ryan Giggs. Questi sono i miei esempi. A volte ci si dimentica quanto è importante l’esperienza. Per esempio un giocatore come Andrea Pirlo, quando aveva 20 anni non credo che leggesse il gioco come ora. L’esperienza è fondamentale quando si giocano tante partite. Credo che l’esempio di Maldini sia quello perfetto. Non penso troppo al futuro, voglio divertirmi. Come dico sempre, io amo questo gioco!». Eh sì, “I love this game”, la firma è di Patric Evra. (a cura di Cristiano Sala)

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