Serie A, il gioco dell’otto

A meno di due settimane dalla ripresa del campionato di Serie A abbiamo scarsi e confusi dati su cui discutere e iniziare a immaginare cosa accadrà dal 4 gennaio in avanti. Se le amichevoli estive lasciano sempre molti dubbi e offrono rare certezze, figuriamoci le amichevoli di questo periodo invernale, con mezze squadre, con una preparazione a metà strada, con le incertezze di una sosta mai stata così lunga. I dati veri e concreti per impostare una discussione sulla ripresa del calcio italiano sono due: gli 8 punti di vantaggio del Napoli sul Milan e la scontro diretto fra il Napoli e l’Inter proprio il 4 gennaio, appena ricominceremo a giocare. Il resto è tutto troppo vago e nebuloso. Non sappiamo in quali condizioni rientreranno i protagonisti del Qatar (tanto per dire, Amrabat è atteso a Firenze 48 ore prima della gara col Monza), non sappiamo come torneranno quelli che in Qatar hanno fallito (Lukaku in testa) e non sappiamo nemmeno come rientreranno in campionato i giocatori che il Mondiale lo hanno visto solo in tv. È tutto di una vaghezza assoluta, per questo non conviene basare un’opinione, o anche solo un’idea, un pronostico, su quanto si è visto nelle amichevoli che, peraltro, hanno dato alle italiane risultati contraddittori.

Il vantaggio di Spalletti

Si riparte col Napoli a + 8 sul Milan, a +10 sulla Juventus, a +11 su Lazio e Inter. Un buon vantaggio, ma non sufficiente per sentirsi al riparo da sorprese che nelle prossime 23 giornate allieteranno il romanzo della Serie A. Potrebbe bastare un inciampo (e Spalletti parte subito con la trasferta di San Siro con l’Inter) per incrinare le sicurezze del Napoli. Se invece ritrova subito la stessa linea di gioco, la sorprendente freschezza tecnica, la fantasia e la passione del 2022 questo campionato sarà suo. Non si è vista finora altra squadra capace di contrastarne la corsa sul piano dell’entusiasmo e delle idee. Il Napoli è una di quelle creature che passano in un attimo da bozzolo a farfalla, dispiegano le ali e volano via. Non ha bisogno di interventi sul mercato, va lasciato intatto. Gennaio sarà il suo mese decisivo, nove giorni dopo l’Inter incontrerà la Juventus e chiuderà il girone d’andata col derby di Salerno. È probabile che il 22 del prossimo mese Spalletti sia campione d’inverno, in attesa di concludere definitivamente questo mese con la sfida contro la Roma. Nelle 5 partite di gennaio ne avrà tre contro formazioni di prima fascia. Poi riprenderà la Champions e la stagione tornerà nella centrifuga in cui abbiamo vissuto nella prima parte, quando si doveva fare tutto in fretta perché incombeva il Qatar.

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Il rilancio di Pioli

Otto punti di distacco dopo 15 partite, quanti ne ha oggi il Milan dalla capolista, possono diventare pochi solo in un caso: vittorie a raffica dei rossoneri. Pioli riavrà due vice campioni del mondo, Hernandez e Giroud, il cui personale mondiale è stato di ottimo livello. Ma non bastano i francesi per risalire la corrente. Ci vuole di più da tutta la squadra, ci vuole Leao ancora più concentrato, ci vuole un contributo maggiore dalla batteria dei trequartisti e ci vuole soprattutto il rilancio di De Ketelaere, un altro che dal Mondiale torna a pezzi, più o meno com’era prima di andarci.

Le paure di Allegri

Dieci punti meno del Napoli, ma fosse questo il problema. La Juventus ha chiuso il 2022 con un rilancio in pieno stile bianconero, poco gioco, molti risultati. Solo che da allora, dal giorno in cui è iniziata la fase di recupero, troppe cose sono accadute alla Continassa e dintorni e nessuna di segno positivo. La squadra ha perso un altro pezzo da novanta, Vlahovic, del cui rientro non si hanno notizie certe, mentre quello di Pogba doveva essere più rapido, e invece… Ma soprattutto è scoppiato il finimondo in società e qui davvero non si riesce a immaginare lo scenario futuro. Se la seconda parte del 2022 per Allegri è stata a lungo problematica, la prima parte del 2023 lo sarà ancora di più.

I pensieri di Sarri e Inzaghi

Lazio e Inter sono a -11 dal primo posto, ma le ambizioni erano diverse. Per Sarri può andare anche bene, per Inzaghi proprio no. Se il Napoli ha una continuità di rendimento che sbalordisce, Lazio e Inter sono l’esatto opposto. Però i nerazzurri hanno subito l’occasione giusta per tentare un disperato recupero, devono partire a mille e battere il Napoli, i punti di distacco diventerebbero 8 e tutto assumerebbe una dimensione diversa.

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