Serie A, effetto Qatar: come stanno le squadre di vertice

Quindici giorni all’alba e poi ritorna il campionato. Finalmente. Era ora. Non ne potevamo più di aspettare, con tutto il rispetto per la magnifica Argentina tricampione del mondo; per Messi MaraDoha e Mbappé suo degno contraltare; con tutta la riprovazione per Infantino, sino all’ultimo prono al Qatar e all’emiro, anche a costo di non ricordare l’art. 27 delle regole Fifa che, in caso di premiazione, vieta tuniche et similia a qualunque latitudine. Letta su Twitter: dal toccare il fondo al finire con l’averci una relazione stabile è un attimo. Dove si dimostra come non sia vero che i social siano pieni solo di webeti. Dicono: il 4 gennaio comincerà un’altra Serie A. Dicono e può anche darsi. A mano a mano ci si avvicina al primo mercoledì del 2023, cresce la smania di vedere l’effetto che farà un torneo sospeso per 53 giorni causa mondiale e pronto a riprendere la corsa sotto il segno del Napoli. Perché le inseguitrici hanno il diritto di sperare nella rimonta, tuttavia, se la squadra di Spalletti non toglierà il turbo, alle altre resterà soltanto l’illusione di non essere stati ciò che credevano di essere.

Amichevoli Serie A, ecco il programma di tutte le squadre

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Napoli

Quindici partite giocate, 13 vittorie, 2 pareggi, 37 gol segnati (miglior attacco), 12 subiti (seconda difesa), 41 punti, cioè 8 di vantaggio sul MIlan secondo in classifica, 10 sulla Juve terza, 11 sulla Lazio quarta e sull’Inter quinta per la peggior differenza reti rispetto ai biancocelesti. Ecco, quando si pensa alla ripresa del campionato bisogna ripartire dai numeri della capolista: schiacciano le parole, sterilizzano le altrui speranze di rimonta, senza dimenticare la marcia schiacciasassi in Champions League, in attesa del doppio confronto negli ottavi con l’Eintracht (21 febbraio a Francoforte; 15 marzo al Maradona). I tre test sostenuti sinora (due vittorie in Turchia, una sconfitta di misura in casa con il Villarreal; domani arriva il Lilla) hanno registrato un Napoli in buona salute, con Osimhen e Raspadori una spanna sopra tutti. Gran bel segno di una squadra che non ha smesso di giocare a memoria e non pagherà un pedaggio pesante per i cinque azzurri andati in Qatar e rientrati anzitempo (tre dopo la fase a gironi, due eliminati negli ottavi). Morale: il Napoli è, più che mai padrone del proprio destino. Che le altre inseguano e sperino.

I tifosi del Napoli non dimenticano Reina e Albiol: il saluto sotto la Curva

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I tifosi del Napoli non dimenticano Reina e Albiol: il saluto sotto la Curva

Milan

Tre interrogativi assillano Pioli: come risollevare il morale di Giroud e Theo finito sotto i tacchi dopo la finale persa con l’Argentina? Riuscirà Olivier a sbollire la rabbia per essere stato sostituito da Deschamps al 41’ del primo tempo della partita della vita, lui, proprio lui che con 4 gol è stato il miglior marcatore dei Bleus dopo il fenomenale Mbappé? Ce la farà De Ketelaere a non essere più un corpo estraneo? Intanto, Maignan lamenta ancora noie al polpaccio, a Salerno non ci sarà e, dopo la sfida con la Roma, la società deciderà se andare subito dritta su Sportiello, già prenotato per la prossima stagione. L’ultimo giorno del ritiro rossonero a Dubai è stato scandito da lungo discorso motivazionale tenuto da Pioli, più che mai padrone della situazione, mentre Ibrahimovic scalpita al punto di scrivere sui social che il futuro è così brillante da avere bisogno di un paio di occhiali da sole sebbene sia per lui sia per Florenzi si parli di febbraio. Calabria e Messias, invece, spingono per essere pronti in gennaio e Origi è in fase di valutazione dopo il risentimento muscolare al flessore. Le sconfitte con Arsenal e Liverpool, prima di chiudere l’anno con il Psv, hanno indotto Pioli a serrare i ranghi, anche perché, il 18 gennaio, a Riyad, in Arabia ci sarà pure il superderby per la Supercoppa.

Milan, discorso di Pioli alla squadra: c'è anche Ibrahimovic in campo

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Milan, discorso di Pioli alla squadra: c’è anche Ibrahimovic in campo

Juventus

Szczesny; Alex Sandro, Danilo, Bremer; McKennie, Paredes, Rabiot, Kostic, Di Maria; Milik, Vlahovic. È questa la squadra Juve partita per il Qatar, da dove sono tornati due campioni del mondo (Di Maria e Paredes); un vicecampione del mondo (Rabiot); tre brasiliani abbacchiati (Alex Sandro, Danilo, Bremer) per non dire di un americano (McKennie) e due serbi (Kostic e Vlahovic) solo comprimari, mentre il portiere polacco ha parato persino un rigore a Messi dopo averne parato uno al saudita Al-Dawsari. Il connazionale attaccante, invece, ha racimolato 100 minuti su 270, recuperi esclusi. Sei vittorie di fila senza subire gol avevano permesso ad Allegri di risalire la classifica, sebbene il distacco dal Napoli sia sempre di 10 lunghezze. La vittoria nel test con l’Arsenal ha premiato ancora una volta la linea verde, inopinatamente trascurata all’inizio della stagione; Fagioli, Miretti e Iling, saggiamente blindato, sono linfa vitale per una squadra che deve dimostrare di essersi impermeabilizzata all’inchiesta Prisma, essendo chiamata a reagire al terremoto che il 28 novembre ha squassato i vertici societari. Rijeka il 27 e Standard Liegi il 30 saranno gli ultimi due test prima della Cremonese. Persistendo il rebus Pogba, molto dipenderà da Di Maria e Paredes. Sono diventati campioni del mondo: che lo dimostrino giocando finalmente da campioni del mondo anche in bianconero.

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Inter

Salvare il soldato Lukaku: è questo il primo obiettivo di Simone Inzaghi dopo il disastroso mondiale di Romelu, naufragato con i Diavoli Rossi, ex Generazione d’Oro riscopertasi di latta. Qui sta il punto focale della ripartenza Inter, attesa il 4 gennaio dalla grande sfida con il Napoli, partita da dentro o fuori per i nerazzurri. Essi scontano sempre 11 punti di distacco dalla capolista, hanno un gran bisogno di ritrovare Lukaku prima maniera ma riabbracciano Lautaro campione del mondo; Brozovic medaglia di bronzo mentre Dumfries in Qatar ha fatto una figura splendida tanto da scatenare gli appetiti della Premier già per gennaio, al contrario di De Vrij, convitato di pietra in Qatar. I test con Gzira, Salisburgo e Betis sono stati confortanti; le preoccupazioni sono legate alla tendinite di Correa e alla valutazione dei tempi di recupero di D’Ambrosio. Gennaio sarà un mese chiave per l’Inter perché in palio ci sarà anche la Supercoppa da contendere al Milan in Arabia Saudita. Senza dimenticare le sirene juventine che suonano sempre più insistentemente da Torino, destinatario Marotta. Che, per ora si è messo i tappi nelle orecchie. Per ora.

Lukaku si riprende l'Inter: sorrisi e grinta in allenamento

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Lukaku si riprende l’Inter: sorrisi e grinta in allenamento

Lazio

Il Mondiale non ha inciso sulla Lazio: dopo Russia 2018, Milinkovic ha patito un’altra delusione con la sua Serbia, gran concentrato di talento sempre pronto a esplodere ma che non esplode mai. Frustrazione anche per Vecino, risucchiato dal grigiore uruguaiano. L’uno e l’altro sono rientrati alla base da otto giorni. In compenso, il ritiro turco dei biancocelesti è stato quanto mai positivo e Sarri non ha nascosto la sua soddisfazione: due gol al Galatasaray e 5 all’Hatayspor, infermeria vuota, condizione generale della squadra in crescendo, consapevolezza che, dal 4 gennaio, Immobile sarà a pieno regime e questa è una garanzia assoluta per la Lazio. Più che mai unita e partecipe del dolore per la scomparsa di Mihajlovic, come hanno mostrato anche la toccante testimonianza di Lotito e la presenza della squadra ai funerali di Sinisa. Onorare sul campo la sua memoria, sarà la motivazione più forte che la Lazio potrà trovare alla ripresa del campionato.

Mihajlovic, Lotito in lacrime: commovente abbraccio con la moglie di Sinisa

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Mihajlovic, Lotito in lacrime: commovente abbraccio con la moglie di Sinisa

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