Senza Lukaku è un’altra Inter. Ma la caccia al vice è un rebus

Solo una vittoria nelle cinque partite in cui Romelu è stato assente o riserva. Sanchez è un flop, Pinamonti non gioca (ma prende due milioni netti). Potrebbero bastare Eder o Pellé?

Quando gioca si vede, quando non c’è pure. Perché c’è un’Inter con Lukaku e un’altra senza. Quando il belga non c’è – o non gioca dal primo minuto – i nerazzurri fanno fatica. Due gare saltate per infortunio quest’anno, nessuna vittoria dell’Inter: la prima contro il Parma in campionato (2-2), l’altra contro il Real in Champions (sconfitta 3-2). Contro Sassuolo, Atalanta e Samp invece, le gare in cui l’ex United è subentrato dalla panchina, è arrivata soltanto una vittoria contro i neroverdi, poi un pareggio (Dea) e una sconfitta, 2-1 contro i blucerchiati ieri. Inter punita dagli ex Candreva e Keita.

Le alternative

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Lukaku dipendente, ebbene sì, perché il nove di Conte non è solo l’attaccante principe (16 gol in 20 partite, 12 in A e 4 in Champions), ma anche il perno su cui ruota la squadra. Fulcro di un gioco verticale in cui Romelu le prende tutte. La spalla della Lu-La è Lautaro Martinez, che non sarà uno da 25 gol a campionato ma il suo lo fa sempre: 10 reti in stagione, 9 in Serie A. L’alternativa è Alexis Sanchez, tutt’altro che uno stoccatore. Contro la Samp ha sbagliato l’ennesimo rigore in carriera: 8 su 12 calciati. Quest’anno, giocando da riserva, ha segnato solo 2 gol. La stagione scorsa 4 in 22 partite in Serie A. Il suo ‘best score’ è lontano di tre anni: 24 squilli con l’Arsenal in Premier nel 2016-17 (30 totali). Un altro Sanchez, un’altra squadra, un altro ruolo al suo interno. E Pinamonti? È lì, come quarta punta, ma dovrebbe andare via in prestito. Blindato con un contratto fino al 2024 a due milioni netti l’anno, 10 reti nelle ultime due stagioni in A tra Frosinone e Genoa, Pinamonti ha raccolto solo tre presenze giocando appena 45’ (due in campionato e una in Champions). Inoltre, convive da mesi con un problema alla caviglia.

Possibili rinforzi

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La priorità di Conte è un vice Lukaku, al momento i nomi più gettonati sono due: Eder e Pellé, l’ex tandem d’attacco della Nazionale di Conte a Euro 2016.

Il primo, 34 anni, ha giocato in nerazzurro dal 2016 al 2018. Era un’altra Inter ma l’riundo brasiliano conosce bene l’ambiente (14 gol in 86 presenze). Dopo due stagioni in Cina allo Jiangsu potrebbe riabbracciare i nerazzurri. L’altro, invece, è reduce da cinque anni in Cina a 15 milioni netti a stagione. In Serie A ha segnato un solo gol – Parma-Lecce 3-3, 2012, Pellé giocava tra le fila gialloblù – ma vorrebbe una sfida competitiva per chiudere in bellezza (ha 35 anni). In più conosce bene Conte, che nel 2016 lo lanciò titolare in Francia. Contro il Belgio Graziano stese i Wilmots boys raddoppiando la rete di Giaccherini nel secondo tempo. Di fronte a lui c’era proprio Lukaku. Quattro anni dopo potrebbero ritrovarsi nella stessa squadra. Detto che Giroud (Chelsea) sarebbe molto gradito a Conte ma costa troppo, l’ultimo nome è quello di Gervinho, un attaccante diverso da Lukaku ma comunque pericoloso, dategli uno spazio aperto e sarà letale. Prima di acquistare, però, l’Inter deve piazzare Eriksen e Pinamonti. Il vice Romelu dipende dalle uscite.

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