Senesi, Xhaka, Kostic: a Mourinho servono 100 milioni per una Roma Special

Il portoghese prepara già la rivoluzione per l’estate. I Friedkin investiranno, ma chiedono anche progressi rapidi

Il calcio, in fondo, è come la vita. Ci sono matrimoni in cui regna la stima, ma non l’amore, così come ci sono allenatori che parlano dei propri giocatori come dei “bravi ragazzi”, eppure non vede l’ora di sostituirli con altri. Magari brutti, sporchi e cattivi, però in grado di interpretare il “verbo” calcistico dell tecnico nel migliore dei modi possibili. Per certi versi, è quanto sta succedendo alla Roma, in cui José Mourinho, dalla umiliante sconfitta col Bodo in Conference League – con relativa sfuriata nell’intervallo – in ogni sconfitta della Roma ha messo sul banco degli imputati i propri giocatori oppure l’arbitro. Su entrambi i fronti ha trovato totale appoggio da parte della tifoseria, tanto da farlo divenire capopopolo giallorosso contro i Poteri Forti & Ricchi del calcio. Che in effetti, detto dall’ex allenatore di Chelsea, Inter, Real Madrid, Manchester United e Tottenham, è un po‘ come se Luigi XVI, nella Francia del 1789, avesse dato l’assalto alla Bastiglia per ribellarsi contro i privilegi del sovrano.

Rivoluzione estiva

—  

Ma i tempi cambiano e così, messa in ombra dal carisma del portoghese e da uno stile comunicativo antitetico, la famiglia Friedkin – pur delusa dai risultati raggiunti finora – gli riconosce così tanta esperienza da prepararsi a un’ennesima rivoluzione estiva, che segua i dettami del catechismo “mourinhano”. La strada da seguire è chiara: investire. Quanto, lo deciderà anche la classifica finale. Nella prossima stagione si giocherà in Champions, in Europa League o in Conference? In ogni caso serviranno almeno tre ottimi giocatori: un difensore, un regista e un attaccante. Sul primo fronte piace Marcos Senesi, argentino, centrale del Feyenoord, che ha il contratto in scadenza nel 2023. In mediana il nome è uno: Granit Xhaka, svizzero di origine albanese, 29 anni, in forza all’Arsenal, ma in estate ad un passo dalla Roma, prima di rinnovare il contratto fino al 2024. Per il reparto avanzato, infine, occhi su Filip Kostic, serbo, 29 anni, esterno offensivo dell’Eintracht Francoforte, con cui ha un contratto che termina nel 2023. Morale: fra cartellini e ingaggi, per la proprietà statunitense significherà staccare un assegno virtuale da circa cento milioni.

Con la valigia

—  

In attesa di sapere su quali entrate Uefa si potranno contare, ci sarà anche il mercato a supportare gli sforzi della famiglia Friedkin, che finora ha investito 534,8 milioni nel club: 199 per l’acquisto e 335,8 per finanziarlo e, visti i quasi trecento milioni di debiti, gli esborsi non sono ancora terminati. Così, soprattutto dopo le frequenti esternazioni di Mourinho, diversi dei titolari saranno messi sul mercato, se arriveranno offerte degne. Alcuni totem come Smalling sono difficilmente cedibili per età, ingaggio e infortuni, però è più facile trovare estimatori per gente come Ibanez e Veretout, anche lui ultimamente non più al centro del progetto giallorosso. Un discorso a parte lo merita Zaniolo. L’attaccante piace a tanti e lo stesso Pinto ha ammesso di non poter dare certezze sulla sua permanenza. Logico, però, che una offerta inferiore ai 40 milioni, difficilmente la società la prenderebbe davvero in considerazione.

Progressi

—  

In ogni caso, detto che la proprietà farà tutti gli sforzi possibili, è logico che chieda anche dei progressi dal punto di vista del gioco e della valorizzazione dei calciatori. Vero, il regista richiesto da Mou in due sessioni di mercato non è arrivato, ma è difficile dimenticare come i Friedkin abbiano speso in estate più di qualsiasi altro club di Serie A, ottenendo finora un 7° posto, 11 sconfitte stagionali, 5 punti in meno rispetto allo scorso anno e negli sconti diretti contro le prime quattro in classifica solo un punto (pareggio col Napoli), senza aver migliorato – dicono in tanti a Trigoria — nessuno dei giocatori che nella scorsa stagione parevano avere delle qualità. In ogni caso, la posizione di Mou nella piazza è troppo forte da prendere in considerazione ribaltoni, e poi una Roma che non vince dal 2008, sembra aver bisogno di un re taumaturgo che guarisca ogni male. Così, per alimentarne i poteri, in estate, occorrerà un mercato da Special One.

Precedente Finalmente Zakaria-Locatelli: con l'Atalanta il debutto della coppia d'oro Successivo Giroud, il leader Tonali, una difesa affidabile: così il Milan progetta il controsorpasso

Lascia un commento