Sempre più decisivo, sempre più lontano: la Juve e il paradosso Rabiot

Il centrocampista francese al nono gol in stagione: non aveva mai segnato così tanto. Ma il suo contratto scade a giugno e un rinnovo appare assai improbabile

Un paradosso chiamato Adrien Rabiot. Alla Juve da quattro stagioni, nelle precedenti tre mai aveva avuto un rendimento lontanamente simile a quello di questa in corso. Beffardamente l’ultima del contratto che lo lega al club bianconero, e che lui ben difficilmente rinnoverà causa incompatibilità economica fra richiesta ed offerta. Ad ora infatti il francese guadagna 7,5 milioni netti a stagione, ma la mamma-agente Veronique punta dichiaratamente alla doppia cifra, conguagliata da lauta prebenda per se stessa. Non solo: i 9 gol firmati fin qui rappresentano il suo record in carriera, e questo non agevola un eventuale tentativo bianconero di trattenerlo.

Un inizio flop

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Arrivato a Torino nel 2019 a parametro zero insieme ad Aaron Ramsey, stessa durata di contratto e più o meno stesso ingaggio, a lungo i due sono stati accostati anche per un rendimento poco soddisfacente in relazione al costo, e dunque nella tentazione societaria di trovare loro una diversa collocazione. Mossa nel tempo riuscita per Ramsey, non per il francese, che comunque ha dato sempre qualcosa in più alla causa bianconera e da un certo punto in poi la forbice si è man mano allargata. Fino all’esplosione di quest’anno, deflagrante quanto beffarda per i tempi in cui è maturata.

L’ascesa

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Se nel 2019-20 Rabiot con Sarri ha collezionato 37 presenze e una rete, la stagione successiva con Pirlo è entrato in campo in ulteriori 10 occasioni, realizzando anche 5 gol. Ma senza in realtà convincere mai completamente. Poi è arrivata l’era dell’Allegri-bis, con l’allenatore che in precampionato aveva pronosticato per lui 10 gol. Mai profezia fu più sbagliata: il francese in 45 apparizioni non firmò neppure una rete. Ma Allegri ci aveva visto lungo, e la sua pazienza è stata premiata: in questa stagione il Duca ha già siglato 9 gol in 31 presenze, e soprattutto è diventato titolare inamovibile e irrinunciabile per la squadra. Tutti si suoi gol, tre doppiette comprese (con Maccabi Haifa, Empoli e Sampdoria), sono stati realizzati all’Allianz davanti ai suoi tifosi, che dopo tanto scetticismo ora stravedono per lui.

Profilo unico in rosa

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Così come anche Allegri, ovviamente, che mai gli ha fatto mancare il suo supporto e il suo sostegno. Una stima ribadita anche dopo la gara con la Samp: “Ha un motore diverso dagli altri. È diventato anche bello da vedersi”. E il giudizio non è solo estetico, ovviamente. Elogi con cui Rabiot risponde ricambiando stima e apprezzamenti, e soprattutto a suon di prestazioni di alto profilo, non solo a suon di gol. Dotato di una fisicità e di un’accelerazione al momento uniche nel centrocampo bianconero, Rabiot è in evidente fiducia, quella che lo porta a osare di più, sia al servizio della squadra, tanto nei ripiegamenti difensivi che negli inserimenti in avanti, sia nella ricerca di soluzioni personali, anche in zona gol.

Botta e risposta

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“In alcuni momenti devo prendermi le responsabilità e, se c’è bisogno, devo fare da solo. Il mio secondo gol era importante per la vittoria, sono contento. Lo sono un po’ meno per il primo tempo: abbiamo preso due reti evitabili ma l’atteggiamento nella ripresa è stato buono”. In tutto ciò, l’anello debole resta l’argomento-futuro: “Per il momento non penso a nulla. Qui sto bene e sono contento del lavoro che faccio e poi vedremo. Spero di fare ancora tanti altri gol”. Naturalmente lo spera anche la Juve, anche se la speranza più grande sarebbe quella di una sua conferma. E le speranze – si sa – sono le ultime a morire.

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