Semplici lamenta: “Avrei voluto la contemporaneità, siamo figli delle tv”

Domenica alle 12.30 le due squadre si giocheranno una grossa fetta di stagione. Il Lecce per allungare, lo Spezia per uscirne. Al Via del Mare un match fondamentale per la salvezza

Dopo il colpo grosso del Picco contro il Milan, lo Spezia di Semplici, rinvigorito, affronta il Lecce di Baroni in un match decisivo per la zona salvezza. Queste le parole del mister degli aquilotti in vista della gara: “Come arriva lo Spezia al match? Lo Spezia spero sia quello di domenica, siamo stati bravi a soffrire di squadra e abbiamo dimostrato di poter vincere, essere aggressivi, attenti, determinati e guarda caso poi la partita l’abbiamo vinta, anche in circostanze su cui non eravamo andati bene, ovvero le palle inattive. Il Lecce è molto bravo su questo, dovremo stare molto attenti. È una squadra da prendere con grande rispetto, dobbiamo stare attenti alle sfumature e agli episodi, che decidono l’andamento delle gare. Abbiamo lavorato con la testa diversa, perché il risultato e la prestazione ci hanno dato fiducia, ci hanno ridato spensieratezza, cosa che nelle ultime partite non era successo con i risultati che non venivano. Ma non abbiamo ancora fatto niente. Il risultato ci rilancia, ma sta a noi dare continuità. La vittoria col Milan è stata straordinaria, per noi e i tifosi, ma va dato seguito andando a Lecce con la solita attenzione, cattiveria che abbiamo visto con il Milan”.

“Sul modulo? Abbiamo lavorato su due moduli – spiega Semplici -. Lavoriamo sulle caratteristiche dei giocatori, la scelta avverrà all’ultimo. Vedremo quale sarà la formazione iniziale e se cambierà a gara in corso. Con il 3-5-2 stiamo pensando a Shomurodov che è una alternativa importante. Si è fermato Caldara, che domenica in riscaldamento aveva un problema alla caviglia. Bastoni non è recuperato, ma siamo abbastanza decisi. Qualche problemino c’è, stiamo valutando bene gli undici iniziali”. Poi aggiunge: “Il calendario? È questo, non lo faccio io. Mi piacerebbe giocare in contemporanea le ultime partite, per non avere e non dare vantaggi a nessuno. Ma siamo figli della tv e dobbiamo accettare anche questo”.

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