“Semplice e proiettato nel futuro”, “Ma era meglio il biscione…”: il nuovo logo divide

Tra i tifosi nerazzurri c’è chi non ha apprezzato il nuovo stemma, ma la maggioranza dice sì. Anche per i più piccoli: “Arriva al cuore di tutti”

Come tutte le novità che si rispettino, anche quella relativa al nuovo logo dell’Inter non è sfuggita allo scontato dibattito sui social network. Rivoluzione in casa nerazzurra, svolta rispetto al passato e sguardo proiettato al futuro. Ma i tifosi della Beneamata come hanno accolto questo importante cambiamento?

Facile da disegnare

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Una risposta esaustiva non c’è, ovviamente: qualcuno ha apprezzato, altri meno; c’è chi ha sottolineato lo sguardo in avanti e chi avrebbe preferito un ancoraggio al passato. Non sono mancati tweet simpatici, come quelli riferiti alla semplicità nel disegnare il nuovo logo rispetto a quelli precedenti: “Molto invidioso dei bambini di oggi che finalmente riusciranno a disegnare facilmente il logo dell’Inter mentre io impazzivo come un disperato con tutti quegli incroci”. O ancora: “Vi ricordate quando da piccoli disegnavamo lo stemma dell’Inter? Un trauma! Ora fate fare questo ai vostri figli. Semplice, diretto, minimal. Questo è lo scopo: arrivare al cuore di tutti”.

Se vincente…

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I concetti chiave che rimbalzano sui social sono questi: semplicità e futuro. “I tifosi dovrebbero essere solo contenti di vedere un’Inter che si proietta verso il futuro con un nuovo marchio, potendo poi sfruttare l’enorme potenziale commerciale. Non è importante che sia bello, ma che porti denaro e nuovi sponsor e soprattutto che sia vincente”. Vincente, appunto. Perché “quello che è importante è che l’Inter vinca lo scudetto quest’anno: il nuovo logo sarebbe immediatamente associato a un trionfo”. Tweet scritto in lingua inglese, a dimostrazione dell’eco globale che ha avuto la notizia della rivoluzione in casa nerazzurra.

Punti di vista

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Insomma, c’è chi è “fiero di essere interista oggi” ma anche chi critica: per qualcuno è il logo peggiore di sempre, per altri una rottura troppo evidente, “sarò nostalgica ma il mio logo preferito dell’Inter rimane quello col Biscione”. “Tutto questo per aprirsi alla modernità: ma chissene frega, il bello di alcune squadre è la loro storia, il loro stemma, la loro divisa che di certo non puoi andare a cambiare per questioni commerciali e di modernità”. Una faccia della medaglia (o del logo). Ma dall’altra parte “Il calcio attuale sta prendendo la strada del marketing (che vi piaccia o meno) e un club, per stare al passo è giusto che si rinnovi. In passato è già avvenuto con Juve, City o lo stesso Psg. Essere restii al nuovo non vi aiuterà a vivere meglio il presente”.

Ed Eriksen…

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Non mancano i tifosi a cui va bene tutto, purché sia dell’Inter: “La storia è di una semplicità disarmante: qualsiasi cosa associata all’Inter è bellissima. Quindi per quanto mi riguarda il nuovo logo e la quarta maglia sono bellissimi”. E c’è chi sottolinea l’importanza della presentazione, con il significato che sta dietro alla scelta del club (“Una poesia, un passo dantesco, una presentazione da brividi”) e chi evidenzia la presenza della formazione titolare, con Eriksen presente (“Eriksen e non Gagliardini/Vidal…Che roba è mai questa?”). Ma tutto è destinato a passare in fretta. Perché alla fine, per i tifosi nerazzurri, “la speranza è che il nuovo logo possa accompagnarci verso un nuovo ciclo di vittorie”.

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