Secondo portiere, la Juve ha la soluzione in casa: perché Perin è più di un’alternativa

Dopo il rientro dal Genoa, la Signora non è più disposta a cederlo in prestito ma solo a titolo definitivo. Mentre la girandola dei portieri propone anche altri nomi

La Juve vive il nodo del secondo portiere come un falso problema. La soluzione al momento è già in casa e risponde al nome di Mattia Perin. È vero che l’estremo difensore di Latina vorrebbe trovare una collocazione da primo, ma il club non sembra disposto questa volta a dare seguito a richieste di prestito: cessione a titolo definitivo, utile per monetizzare e dunque per reinvestire sul mercato, o permanenza in bianconero. Il calendario della Signora darebbe ampio spazio al vice Szczesny, tra l’altro, pur tenendo chiare le gerarchie. Da valutare anche la posizione di Carlo Pinsoglio, in scadenza al 30 giugno e con qualche offerta in Serie B, ma anche lui potrebbe prolungare e occupare la casella di terzo portiere per la quinta stagione consecutiva.

LE ALTERNATIVE

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Lo scenario può mutare completamente nel caso in cui Perin sarà travolto dalla girandola dei portieri, tra Serie A e B. Di fatto, la prima mossa l’ha fatta il Parma ingaggiando Buffon e liberando Sepe. Dal Genoa all’Atalanta, passando per Roma, Cagliari e Torino, sono tante le squadre pronte a cambiare il proprio portiere. E non è un caso che i nomi accostati fin qui al club bianconero siano quelli di Sirigu, Mirante (sarebbe un CTP a parametro zero) e ancora Ospina, oltre che qualche concreta suggestione sudamericana. La Juve per adesso aspetta e non forza la mano su nessuna direzione: Perin nel ruolo di secondo è molto più di un’alternativa di garanzia.

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