Se il Psg copia Berlusconi con 35 anni di ritardo

La Coca Cola è partner del Psg da ventidue anni e si può quindi immaginare lo stupore della multinazionale con e senza zucchero quando ha appreso che il nuovo ds, Luis Campos, fra i divieti imposti ai coccolatissimi giocatori di Galtier abbia inserito il bando delle bevande gassate. Trattasi di una delle prime conseguenze dell’arrivo nel club del nutrizionista, anch’esso imposto da Campos affinché si occupi a tempo pieno del regime alimentare di Messi, Neymar e sodali. Gli stessi, dall’inizio della nuova stagione devono fare colazione e pranzare tutti insieme a Camp des Loges, il modernissimo centro sportivo Psg. Verrebbe da dire meglio tardi che mai, rammentando come il primo dirigente a imporre il nutrizionista fu Silvio Berlusconi nell’estate ’87, quando scatenò la guerra delle crostate sostenendo, a ragione, che i calciatori mangiassero male e si rimpizzassero di troppi dolci. I parigini ci hanno messo trentacinque anni per adeguarsi, ma il problema non è mettere a dieta i fuoriclasse che con la maglia Psg non hanno ancora vinto un trofeo in campo europeo. Il problema è capire, alla buon’ora come non si diventi campioni d’Europa facendo collezione di costosissime figurine, anche se sinora non hanno bevuto solo acqua naturale. Pare che Al Khelaifi l’abbia compreso, dopo oltre 1.250 milioni di euro spesi in un decennio sul mercato per restare con troppe Coca Cola in mano.

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