Se diamo fastidio ditecelo

Alla fine in tivù hanno fatto il processone al Bologna perché non ha perso. Come si è permesso? Succede anche questo quando il protagonista del confronto strappa la nomination in grande anticipo. E il protagonista era per forza il Milan affossatore del Napoli. A Pioli avrebbero dovuto fare la domandona: perché non hai vinto? E invece lo hanno stuzzicato sul Var e lui – mi spiace dirlo, perché ne ho registrato la crescita professionale mentre a Milano se lo mangiavano vivo – ha risposto come se fosse ancora sulla panca di un Grosseto, chessò, pretendendo la concessione di due rigori. Insomma, i rossoblù favoriti dall’arbitro prima e dal Var poi: il Var invocato da una sempre ridente signora e da un commentatore arbitrale che mi ha fatto rimpiangere Tombolini. Ai tempi di Daniele gli arbitri erano arbitri, oggi non sopporto quelli che – avendo accettato la demolizione di un ruolo determinante – sfogano sui colleghi le frustrazioni di un potere perduto. Non sono certo più credibili degli umarell che fingono ancora di essere arbitri (i guardalinee hanno già accettato da tempo di non esistere).

La serenità di Motta e la domanda a Pioli

La diatriba è tuttavia servita a farmi conoscere un Motta portatore sereno di una dignità fin severa quando ha difeso le sue posizioni ma soprattutto ha impedito che gli togliessero la parola. Non ne vedi, personaggi così, nei ripetitivi e spesso insulsi talk show politici. Il mio domandone per Pioli me l’ha suggerito un giovanotto che – mentre mi esaltavo (da tifoso) per l’ennesima impresa dei rossoblù – mi ha detto: «Lei è fumato, si dia una calmata, il Bologna fa da tempo un figurone perché non ha altri impegni, mentre il Milan…». Capito? Il campionato è diventato solo un diversivo rispetto alla Champions (e anche alla Conference), puoi giocarlo effettuando il più ridicolo turnover del mondo, cambiando dieci uomini perché hai in testa il Napoli da paura, da affrontare coi migliori mentre il Bologna è robetta. No, il Bologna è tanta roba – ho detto al giovanotto usando il suo linguaggio – soprattutto nel momento in cui il nostro calcio è monitorato dall’estero per le tre Signore di Champions ma anche per le imprese della Lazio (un giorno dovrò chiedere scusa al ritrovato Comandante Sarri), della Roma e della Fiorentina. Io sono realista ma segnalo il Bologna di Motta anche ai giochisti, quelli che il bel calcio… è una pippa.

Motta fa i punti e gioca

No, il bel calcio senza vittoria non esiste, esiste un modesto ma fascinoso Bologna che sta studiando con Motta il modo migliore di far punti. Giocando. E pare ci riesca. Uguale a se stesso, offerto al giudizio di una platea esigente. Con uomini ricostruiti o reinventati o resuscitati. Con un’idea di rispetto del pubblico e della propria storia. Se scomodiamo i fantasmi mi sento di dire che Bernardini sarebbe come minimo curioso dell’elegante e fruttuosa idea di calcio di Motta che cerca un’Europa. Mentre Rocco non perdonerebbe mai il mister che lasciasse in panchina in campionato un Rivera, un Maldini, un Lodetti, un Prati risparmiandoli per la Coppa. Ne ho conosciuti, di questi spaventati che, così facendo, hanno perduto – così facendo – capra e cavoli.

Bologna-Milan, il turnover di Pioli in vista del Napoli scatena le ironie

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Bologna-Milan, il turnover di Pioli in vista del Napoli scatena le ironie

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