Scudetto di Natale: Inzaghi, che occasione. E quel faccia a faccia Napoli-Milan…

I nerazzurri hanno il calendario migliore da qui alla fine dell’andata. Inoltre Pioli e Spalletti si toglieranno punti nello scontro diretto

Volata d’inverno, tre giornate alla fine del girone d’andata. Nell’anticipo di ieri sera il Milan ha fallito l’allungo, Ibra ha rimediato un pareggio verso la fine. Milan capolista con 39 punti, Inter seconda con 37, ma i campioni d’Italia devono giocare stasera a San Siro contro il Cagliari penultimo: fischia il vento del sorpasso. Stasera l’Inter farà scala quaranta e si riprenderà la cima della classifica?

CALENDARIO D’ASCESA

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Il Cagliari stasera, la Salernitana ultimissima venerdì 19 all’Arechi, il Torino il 22 dicembre a Milano: l’Inter ha un calendario in discesa e a questo punto è la favorita per il titolo onorifico di campione d’inverno. Ha davanti a sé la possibilità di un filotto, tre vittorie su tre e nove punti. Deve riprendersi dalla mezza delusione di Madrid, ma la qualificazione agli ottavi di Champions era già al sicuro, più che altro la partita del Bernabeu è stata la presa d’atto che ancora c’è una certa distanza tra i campioni d’Italia e l’Europa di vertice. In Serie A la squadra di Inzaghi ha la grande occasione di ridiventare dominante. Sarebbe abbastanza clamoroso, l’Inter è stata destrutturata un minuto dopo lo scudetto di maggio e rimontata con abilità nel corso dell’estate. Si immaginava che Simone Inzaghi avrebbe fatto peggio e si scopre che in parte è già andato meglio, perché nel biennio di Antonio Conte gli ottavi di Champions non erano stati raggiunti e perché un anno fa l’Inter aveva chiuso l’andata a 41 punti, quota superabilissima con 37 punti e tre partite a disposizione. Il Milan è stanco, logorato dalla Champions d’alto bordo, a cui è stato condannato nella fase a gironi, e martoriato dagli infortuni. Certe seconde linee, tipo Bakayoko, non sembrano all’altezza. La mancanza di Kjaer pesa, ha già creato un deficit di esperienza, leadership e sbagliata lettura di situazioni scivolose, tipo il gol di Beto ieri sera. Le ultime due dell’andata sono complicate: il Napoli a San Siro e la trasferta a Empoli, in un laboratorio d’avanguardia.

PRECEDENTI

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Lo scudetto d’inverno è un traguardo volante senza premi, però in 59 delle 89 stagioni di Serie A a girone unico, dal 1929-30, la squadra che era prima alla fine del girone d’andata ha vinto il campionato. In realtà i campioni d’Italia sia “invernali” sia “primaverili” sarebbero 61, ma la Juve nel 2005 e nel 2006 ha perso gli scudetti a tavolino per lo scandalo di Calciopoli. Nelle ultime stagioni, più vicine a noi, si è verificata una certa inversione di tendenza. Per due volte il Napoli, capolista d’andata nel 2015-16 e 2017-18 con Sarri allenatore, si era illuso a metà strada che il più fosse fatto e per due volte è stato beffato dalla Juve. E poi il caso ultimo, il Milan della scorsa stagione, primo alla 19ª con due punti di vantaggio sull’Inter, poi scavalcato dai nerazzurri nuovi campioni d’Italia. Sarebbe una beffa per i milanisti se la storia si ripetesse, ma potrebbe valere il contrario. Inter campione d’Italia e poi…

SPECCHIO RIFLESSO

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Il Napoli è stata l’italiana più brillante dell’ultima giornata di coppe europee. Ha battuto il Leicester, club a centro classifica in Premier League, comunque espressione di un campionato che ci è superiore. Una vittoria figlia dell’emergenza per le tante assenze: Koulibaly, Osimhen, Anguissa, Fabian Ruiz, Insigne, Lobotka. L’ “ospedale da campo” resta tale, oggi Anguissa e Insigne dovrebbero sedere in panchina gli altri restano fuori. Il Napoli ospita l’Empoli, di cui Luciano Spalletti conosce benissimo lo spessore. Ci ha giocato, l’ha allenato e ha la residenza in una tenuta di campagna a pochi chilometri dallo stadio Castellani. Aurelio Andreazzoli è stato un suo collaboratore e rimane un amico, l’uno conosce l’altro. I due tecnici giocheranno a specchio riflesso.

LO SCONTRO

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In questa volata invernale buona parte del destino di Milan e Napoli si deciderà nello scontro diretto di domenica 19 a San Siro, l’unico rimasto tra le quattro di testa. Spalletti potrebbe recuperare Anguissa, Insigne e Lobotka, ma per Koulibaly e Osimhen nulla da fare. Anche il Milan ha una robusta lista nera di indisponibili: Kjaer, Calabria, Leao, Rebic, Giroud.

LA DEA “LIBERATA”

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L’Atalanta è stata traumatizzata dall’eliminazione in Champions e ci aspettiamo che oggi reagisca, anche se le avversario non è dei migliori: il Verona al Bentegodi può essere indigesto per chiunque. La squadra di Gasp è la più lontana dalla cima e per una banale questione aritmetica la meno accreditata per lo scudetto di metà strada. Dovrà vincere le tre partite rimanenti (contro Verona, Roma e Genoa), cosa di per sé possibile, e sperare che le tre davanti si inceppino a turno, eventualità meno prevedibile. L’Atalanta liberata dal “peso” della Champions – l’Europa League non stressa in eguale misura – può diventare la variabile neppure imprevista della corsa per lo scudetto, quello vero.

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