Scolari e Cristiano Ronaldo: "Così gli dissi che suo padre era morto"

Ci sono momenti che uniscono un giocatore al suo tecnico e cementificano il loro rapporto in maniera indissolubile. Per Felipe Scolari e Cristiano Ronaldo questo momento si è verificato nel settembre del 2005. È lo stesso ex ct del Portogallo a ricordare lo straziante momento in cui ha dovuto confessare al suo campione appena ventenne di aver perso il padre. “Cristiano è una macchina da gol – ha dichiarato in un’intervista al Daily Mail – È un ragazzo fantastico. L’ho visto allo Sporting nel 2003 e oggi ha anche più passione di quanto non ne avesse all’inizio della sua carriera. È una grande persona. A volte non vediamo quanto sia buona una persona fuori dal campo. Lui è molto devoto. Si è preparato per essere un atleta. Ferguson e i suoi allenatori delle giovanili sono i responsabili dell’evoluzione di Cristiano in quello che è. Mi rende molto felice vederlo ai massimi livelli anche oggi”.

Cristiano Ronaldo, ecco il suo recupero

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Cristiano Ronaldo, lo straziante ricordo di Scolari

Scolari ha ricordato il momento in cui ha dovuto comunicare a Ronaldo della scomparsa del padre José, morto a causa di complicazioni da epatite alcolica cronica. “È stato molto difficile. È stato il momento che ha creato un legame tra di noi, un legame che supera il rapporto allenatore-atleta. Quando ci è giunta la notizia, prima della partita contro la Russia, nessuno sapeva come dirglielo e nessuno voleva farlo. Così ho detto loro che l’avrei fatto perché sapevo com’era perdere un genitore: il mio l’avevo perso qualche anno prima. È stato molto triste, ma è il tipo di momento che ci unisce come amici. Il giorno successivo Cristiano ha giocato una partita meravigliosa ed è tornato in Portogallo. Ha chiesto di giocare. Mi ha detto: ‘Non posso fare niente per mio padre oggi, quindi giocherò domani e poi me ne andrò'”. Scolari ha confessato che il campione del Manchester United non è però il giocatore più talentuoso che lui abbia mai allenato. “È il più devoto di tutti. Il più talentuoso, potrebbe non esserlo. Il talento non è una delle prime virtù quando pensiamo a Ronaldo, ma la dedizione è ciò che lo rende quello che è. È la prima virtù quando penso a lui”.

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