Scatto Llorente per la Roma

ROMA – Basta vedere uno scorcio del suo passato per capire chi è Diego Llorente, la nuova certezza della Roma nella corsa alla Champions League. Perché non giochi per due anni e mezzo in Premier League, sponda Leeds, dopo aver raggiunto le prime convocazioni con la Spagna da pilastro difensivo della Real Sociedad, se non sei un giocatore vero, bravo a impostare, forte mentalmente, pronto a lottare ferocemente quando serve. Llorente, 29 anni, prodotto della cantera del Real Madrid, è nel pieno della maturità calcistica. Nelle ultime settimane ha ritrovato la fiducia in campo, dimostrando di saper essere un ingranaggio di qualità sia nella difesa a quattro (vedi la partita contro la Sampdoria) che nella difesa a tre, contro il Torino. Insomma, in questo momento lo spagnolo è una garanzia per Mourinho che tra l’altro lo conosce da tempo, dato che fu proprio lui a farlo esordire in Real Madrid-Osasuna nell’ultima giornata della Liga versione 2012-2013. All’epoca lo Special One disse del ragazzino: «Llorente è il migliore difensore di tutto il settore giovanile del Real Madrid». Dieci anni dopo, adesso che le strade si sono ricongiunte a Roma, l’allenatore portoghese non ha cambiato idea sullo spagnolo e ha detto: «Mi ha impressionato».  

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Ballottaggio

Mancini, Smalling e Ibañez: ecco il blocco che era praticamente certo del posto, al netto di infortuni e squalifiche. Concorrenza? Zero o quasi. Almeno fino all’exploit di Llorente che ha rimescolato le carte aprendo un ballottaggio con Ibañez. Lo spagnolo ha una forma fisica migliore al momento e conta di giocare ancora. Calcolando poi che ha caratteristiche diverse rispetto al brasiliano, più giovane, più veloce, più esplosivo fisicamente, ma anche più esposto agli errori. Llorente piace a Mourinho per come tratta il pallone e per la sua esperienza internazionale. Sostanzialmente è un centrocampista dai piedi buoni prestato alla retroguardia. Llorente, un po’ a sorpresa, ha scalato le gerarchie approfittando dell’emergenza in difesa contro la Sampdoria (mancavano in contemporanea Ibañez, Mancini, Cristante e Kumbulla) per prendere per mano la Roma nell’immediato, ma anche quando l’allarme rosso è rientrato. Parlano per lui due partite consecutive da titolare chiuse con la porta inviolata da Rui Patricio. Aprile, in definitiva, è stato il mese della sua rinascita. Prima? Tanta panchina, la mezzora abbondante nel derby (in corsa) e un minuto contro l’Empoli a inizio febbraio, al gusto di incoraggiamento.  

Futuro

E’ presto per dire cosa succederà a fine stagione. Llorente è arrivato durante il calciomercato invernale dal Leeds con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 18 milioni. L’impatto con la vita romana è stato positivo: Llorente si trova bene in città e ha dimenticato in fretta il cielo grigio dell’Inghilterra. Se riuscirà a confermarsi a questi livelli, la Roma proverà a trattenerlo dalle parti di Trigoria. L’investimento, per un ragazzo che ad agosto spegnerà 30 candeline, però è importante, a prescindere dall’ingresso in Champions League o meno. Le eventuali strade da battere sono due: tentare un rinnovo del prestito per un’altra stagione o trattare con i dirigenti del Leeds il riscatto definitivo con lo sconto.

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