Scamacca il giramondo. Pareva Ibra, ora ci giocherà insieme?

Il centravanti del Genoa di proprietà del Sassuolo è finito nei radar del Milan come possibile rinforzo a gennaio

Francesco Oddi @Jones_FO

22 dicembre – Milano

Il centravanti con la valigia potrebbe cambiare ancora squadra, ma stavolta per fare il salto definitivo: è entrato nei radar del Milan Gianluca Scamacca, 22 anni dopo i botti di Capodanno, 2 gol in serie A, 10 in serie B, e un paragone con Zlatan Ibrahimovic che si porta appresso dai tempi dei Giovanissimi, quando chi andava a vedere le partite notava sin dall’ingresso in campo questo pennellone a cui gli avversari arrivavano a malapena al mento, pensava che giocasse solo per quel fisico over size, e dopo poche azioni notava un’inattesa sensibilità nei piedi, che gli permetteva anche di battere le punizioni. Un giocatore completo, con le stimmate del predestinato, e una certa predisposizione a cambiare: a 16 anni, quando firmò per gli olandesi del Psv Eindhoven, aveva già abbandonato la Cisco, ex Lodigiani, terza squadra della Capitale, la Lazio e la Roma, con cui aveva vinto lo scudetto Giovanissimi, battendo in finale la Juventus. Era il 28 giugno 2014, nella Juve c’era Moise Kean, nella Roma Luca Pellegrini, che un anno dopo, aggregato al gruppo dei ’98, sempre con Coppitelli in panchina, vinse un altro scudetto, con gli Allievi Nazionali, dopo aver eliminato in una storica semifinale, che perdeva 2-0, il Milan di Donnarumma, Locatelli e Cutrone.

In Olanda

—  

Ma Scamacca già non c’era più: era stato aggregato anche lui sotto età – trovando la concorrenza di un altro centravanti di talento, nato un paio di mesi prima, Marco Tumminello, ora sotto contratto con l’Atalanta, in via di recupero dopo il terzo grave infortunio al ginocchio – ma dopo pochi mesi aveva deciso di cambiare aria, ben prima di sbarcare in Primavera. Fino ai 16 anni non si può firmare il primo contratto professionistico, quando li fece lui, il primo gennaio 2015, aveva già deciso di non accettarlo, facendo perdere le sue tracce durante le vacanze di Natale. La Befana portò alla Roma la richiesta di transfer internazionale del Psv Eindhoven, che sfruttò il ben noto mancato riconoscimento da parte della Fifa del vincolo giovanile italiano, lo stesso per cui nel 1997 il Perugia non riuscì a impedire a Gattuso di firmare con i Glasgow Rangers. Scelta del tutto inconsueta quella di andare nelle giovanili del campionato olandese per quello che era considerato, insieme a Donnarumma (suo compagno ai tempi dell’esordio in azzurro, con l’Under 15, nel 2014), il miglior classe 1999 d’Italia: lì ha avuto l’opportunità di raccogliere un paio di presenze nel calcio dei grandi, con la seconda squadra in serie B, e di imparare da una leggenda come Ruud van Nistelrooij, tornato al Psv, che aveva lasciato da giocatore per andare a vincere con Manchester United e Real Madrid, per insegnare il mestiere alle punte delle giovanili.

In Italia

—  

Arrivò in Olanda a 16 anni, se ne andò a 18, senza aspettare l’esordio in Eredivisie: Guido Angelozzi investì mezzo milione per riportarlo in Italia, grazie a lui il Sassuolo vinse il torneo di Viareggio, primo successo della storia giovanile del club. Bucchi lo fece esordire in serie A a Napoli, poco prima di perdere il posto, a gennaio andò alla Cremonese, 14 presenze e un gol in B, in estate di nuovo in Olanda, sei mesi al Pec Zwolle, 8 presenze senza gol, rientrando a Sassuolo a gennaio, ma senza neppure una presenza in serie A. In quel 2018-19, in cui gli unici gol li segnò nel campionato Primavera – da fuoriquota, lui che aveva sempre giocato con i più grandi – la sua carriera sembrava sul punto di imboccare una traiettoria discendente: si riscattò l’anno dopo, partendo forte con l’Ascoli: due doppiette nei primi due turni di Coppa Italia, a Pro Vercelli e Trapani, gol all’esordio in B, di nuovo ai siciliani, a fine anno saranno 9 i gol, in 33 partite di campionato. Bottino buono, non eccezionale: fece il ritiro con il Sassuolo, ma quando arrivò la richiesta di prestito del Genoa De Zerbi preferì tenere Raspadori, di un anno più giovane, meno dotato fisicamente ma più disciplinato tatticamente.

Margini di miglioramenti

—  

Al Genoa due gol in campionato, due nel derby di Coppa Italia con la Sampdoria: tutti e quattro di destro, neppure uno di testa, dato decisamente curioso per un centravanti di 1,96. Segno che i suoi margini di miglioramento sono ancora notevoli, come la sua esperienza internazionale, non solo per la doppia parentesi olandese: ha giocato, segnando anche nei supplementari della finale, l’Europeo Under 19 in Finlandia, quello in cui Roberto Mancini scoprì e decise di convocare Zaniolo, l’anno dopo ha fatto il Mondiale Under 20 in Polonia, con gli amici Luca Pellegrini e Frattesi, conosciuto bambino alla Lazio, ritrovato alla Roma, al Sassuolo e in azzurro. In Under 21 Scamacca ha già 12 partite e 7 reti, e a giugno farà l’Europeo, in coppia con Pinamonti, che potrebbe ritrovare da avversario a Milano, se i rossoneri troveranno l’accordo con Sassuolo, proprietario del cartellino, e Genoa, che ha il diritto di utilizzarlo fino a giugno (potrebbe essere accontentato col prestito del 18enne Colombo). Meno agevole sarà l’accordo con il club neroverde, che lo valuta una venticinquina di milioni, cifra che salirebbe in caso di ulteriori gol. Ma Massara, che lo ricorda molto bene dai tempi della Roma, sembra convinto che possa valerne la pena: il ragazzo accostato da sempre a Zlatan, potrebbe davvero ritrovarsi in squadra con lui.

Precedente Juventus-Napoli si dovrà giocare: le principali tappe giudiziarie della vicenda Successivo Juventus-Napoli si rigioca/ Accolto il ricorso dal Coni e tolta penalità agli azzurri