Un debutto surreale. Saud Abdulhamid ha giocato per la prima volta con la maglia della Roma togliendosi la nomea di oggetto misterioso: Juric l’ha buttato nella mischia contro l’Athletic Bilbao nel finale, quando Celik non poteva più continuare la partita a causa di un affaticamento muscolare all’adduttore destro. La sua prova, durata poco più di 20 minuti, è stata insufficiente e condita da interventi burrascosi e passaggi sballati. La “colpa” del gol non è sua, ma la Roma ha pagato una ripresa non all’altezza, con Saud in campo. E’ anche vero che stava a protezione della fascia occupata da Nico Williams, uno dei migliori attaccanti di spinta al mondo. Insomma, l’esterno va rivisto perché sta prendendo le misure con un calcio molto diverso. Juric lo aveva inquadrato così: «Deve adattarsi». Il processo sembra appena all’inizio.
Roma, il boato per Saud Abdulhamid
L’Olimpico ha accolto Saud con un boato, di quelli che si riservano ai giocatori chiave o comunque a chi è entrato nel cuore dei tifosi. I decibel alzati a dismisura possono essere letti in due modi. Il primo: Saud sta simpatico alla gente per quel sorriso contagioso che si porta dietro fin dal primo giorno. Il secondo: il terzino è stato amichevolmente preso in giro. Forse la verità sta in mezzo. Basti pensare che sugli spalti è comparsa una maglia con scritto “Curva Saud” dietro le spalle e il numero 12. Di certo nessuno si aspettava il suo acquisto in estate, quando i nomi che circolavano erano quelli di Bellanova, Pubill e Assignon. Poi la sorpresa: l’accordo trovato con l’Al-Hilal per circa 3 milioni di euro e lo sbarco in città che l’ha fatto diventare il primo calciatore saudita nella storia della Serie A. In ogni caso una conquista.
Fenomeno social
L’esordio di Saud ha fatto andare in tilt i social. In Arabia Saudita è considerato un ambasciatore e il suo acquisto va letto anche sotto questa visione. In altre è una calamita nell’attenzione del mondo arabo sulla Roma. Una clip che riprendeva le sue gesta ha sfiorato un milione di visualizzazioni. Di più. Il tweet dell’ufficialità del terzino ha avuto più interazioni rispetto a quello della permanenza di Dybala. Insomma, Saud è un fenomeno sui social.Il terzino adesso ci crede, era contentissimo giovedì sera. «Felice per la prima partita con la squadra. Deluso per non aver vinto. Grazie a tutti i fan per l’incredibile supporto», ha scritto su Instagram allegando alcune foto. I suoi fan lo hanno inondato di cuori e applausi, ma alcuni tifosi romanisti ci hanno scherzato sopra: «Daje Saud! Noi semo i rossi però!».
Verso Roma-Venezia
Celik non è in forma, quindi non è escluso l’impiego dal primo minuto di Saud contro il Venezia. Come alternativa dell’alternativa c’è sempre il baby Sangaré, un altro colpo del mercato estivo. Negli ultimi anni la Roma ha avuto nella batteria dei terzini gente come Nego, Jedvaj, Karsdorp, Santon, Reynolds, Maitland-Niles e Kristensen. A Saud, forse, va dato almeno il beneficio del dubbio.
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