Sarri a caccia del bingo: cinquina Lazio e 150 in A

Il mantra della continuità e della cilindrata mentale, così l’ha definita Sarri, che sembrava mancare alla Lazio. Ecco il vero scatto, il salto di qualità e di rendimento, compiuto negli ultimi due mesi. Da confermare e consolidare. Sette vittorie e un pareggio nelle ultime otto giornate, quattro successi consecutivi. «Preferisco ragionare di battaglia in battaglia» l’avviso di Mau, restio a stilare tabelle Champions. E allora si va per la cinquina. Battendo il Torino, sabato all’Olimpico, Sarri centrerebbe la quinta vittoria consecutiva in Serie A. Sarebbe la prima volta da quando allena la Lazio e sono passati quasi due anni.

Ostacolo

Appuntamento delicatissimo, considerando le assenze di Cataldi (squalificato) e Immobile, tenendo conto del calendario. La salita s’impennerà nella settimana di inizio maggio decisiva, in chiave Champions, con la doppia trasferta a San Siro (Inter e Milan) intervallata dal turno infrasettimanale contro il Sassuolo. Varrebbe doppio, forse triplo, per lanciare un segnale alla concorrenza, tenerla a distanza, demolirla dal punto di vista psicologico. La Lazio può preparare una partita a settimana, le altre no. Ecco perché i biancocelesti devono insistere e mantenere la fuga. Certo non è semplice mettere sotto il Toro. Juric, appiccicoso nel corpo a corpo a tutto campo, ha imposto tre pareggi di fila a Sarri: doppio 1-1 nel passato campionato e tutte e due le volte la Lazio rimontò con un gol di Immobile al novantesimo, 0-0 all’alba del campionato in corso, era ancora metà agosto, chiuso tra le proteste nei confronti di Piccinini, l’arbitro di Forlì. Partite “sporche”, tiratissime e combattute. Sarà così anche questa volta e Sarri deve eliminare la tradizione negativa: il Torino (assieme all’Udinese) è una delle due squadre contro cui non ha mai vinto sulla panchina della Lazio.

Centocinquanta

Un altro numero, legato alla carriera di Mau, diventerebbe significativo. Battendo i granata, Sarri centrerebbe la centocinquantesima vittoria in Serie A contando i precedenti con Empoli, Napoli e Juve. Secondo i dati forniti da Opta, a partire dalla stagione 1983/84 sarebbe il tecnico più veloce a raggiungere la soglia delle 150 vittorie in 258 partite. Curiosamente ha ingaggiato il duello con Simone Inzaghi, che nelle ultime settimane (perdendo diverse volte) gli ha lasciato lo scettro: 149 successi in 265 panchine di Serie A. Se l’Inter vincesse a Empoli, anche Simone centrerebbe la quota 150 impiegando 7 partite in più, le prime sulla panchina della Lazio (stagione 2015/16), quando Lotito esonerò Pioli e gli fece concludere il campionato prima di confermarlo. Inzaghi può raggiungere Ancelotti (150 vittorie nelle prime 266 panchine di Serie A), il tecnico cresciuto a Figline Valdarno è largamente davanti a tutti e difficilmente non taglierà il traguardo.

Velocità

Negli ultimi quarant’anni di calcio italiano, statisticamente precede Ancelotti, Allegri, Trapattoni, Mancini, Capello, Lippi, Spalletti, Ranieri, Eriksson, Gasperini, Prandelli e Mazzarri. Solo il Trap allenava in A prima del 1983, stagione in cui parte la rilevazione statistica. Ha fatto in fretta Sarri, ingaggiato dal Napoli di De Laurentiis dopo aver salvato l’Empoli alla prima stagione (da neopromossa) in Serie A. Lo scudetto perso totalizzando 91 punti con i partenopei, l’ultimo titolo vinto dalla Juve nell’estate 2020, quando il calcio ripartì dopo il lockdown e la chiusura invernale. Ora con Lotito ha scalato la classifica. Un dato illuminante: era dalla stagione dello scudetto di Eriksson (99/2000) che la Lazio non si trovava al secondo posto con cinque punti di vantaggio sulla terza. 


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