Saranno famosi: da Santos a Virginius, parte la caccia al trono dei baby talenti

In Argentina comincia oggi il torneo giovanile più importante. Viaggio fra i gioielli che animeranno la rassegna che vivrà la sua fase finale dal 30 maggio all’11 giugno. L’Italia è nel gruppo D con il Brasile

Iacopo Iandiorio

20 maggio – Milano

Avrebbe dovuto svolgersi in Indonesia. Ma si è rifiutata di accogliere Israele, finalista nell’Europeo Under 20, e così la Fifa ha cambiato sede. A Infantino è venuta in soccorso l’Argentina, felice di sostituire gli indonesiani, anche perché al Sub 20 di febbraio la Seleccion era stata eliminata nella fase a gironi. Così il Sud America avrà 5 rappresentanti, come l’Europa, su 24 nazionali. L’edizione n.23 del Mondiale giovanile – biennale, ma non si disputa dal 2019 causa Covid -, vede come favoriti ora proprio i padroni di casa del c.t. ex Barça Mascherano e il Brasile. Insieme le due sudamericane hanno vinto 11 titoli (6 a 5 per Baires). L’Europa è a 10, il Ghana 1. L’Italia, all’ottava Coppa, viene dal 3° posto del 2017 e la semifinale 2019. Come sempre il Mondiale U20 propone talenti affermati, e prospetti in divenire.

MINIERA

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I padroni di casa – che hanno in rosa 3 italiani, lo juventino Soulé, il laziale Romero e l’interista Valentin Carboni – saranno guidati da Perrone, 2003 del City, regista o mezzala preso da Pep a gennaio per 11 milioni su consiglio di Mascherano, «è più veloce con la testa che coi piedi, si muove bene fra le linee e ha una grande visione», ha detto il tecnico. Già 3 gare con Guardiola, ex Velez col quale ha raggiunto la semifinale di Libertadores 2022, un po’ Redondo e un po’ Veron. Accanto a lui avrà proprio il figlio di Redondo, Federico, nato a Madrid quando il padre era al Milan, stellina dell’Argentinos Junior, 32 gare e 1 gol nell’ultimo anno, come papà gran tocchi ed eccellenti passaggi. Non sono stati dati dai club Buonanotte del Brighton e Garnacho dello United.

VETRINA

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Il Brasile riparte dal “mostro” che ha dominato l’ultimo Sub 20: Andrey Santos, re dei bomber con 6 gol con Vitor Roque, che non è stato concesso dall’A. Paranaense. Ma Andrey è il nuovo Casemiro, per fisico e ruolo, 19 anni, roccia, ex difensore, comprato dal Chelsea a gennaio per 12,5 milioni, ma che per motivi burocratici non ha ancora esordito in Inghilterra. Ed è rimasto in prestito al Vasco, che l’anno scorso ha guidato alla promozione in A con 8 gol in 33 gare: è un mediano frangiflutti che segna. Occhio avanti a Marcos Leonardo, scuola Santos, 20 anni, già 140 gare e 41 gol, tripletta con gli Usa in amichevole, deb in Libertadores a 17 anni. Purtroppo saranno i primi rivali dell’Italia domani alle 21 (su Rai2).

BELLI D’EUROPA

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Anche la Francia non avrà alcune stelle: Wahi del Montpellier, 17 gol in Ligue 1; il 18enne Ben Seghir del Monaco, Cho (Real Sociedad) e Bitshiabu del Psg. Così il leader è Alan Virginius, 20enne esterno offensivo del Lilla di Fonseca (che dice «veloce e tecnico»), ambidestro e gran dribbling, a segno con l’Inghilterra U20 e già in Ligue 1, preso dal Sochaux di B (48 gare e 8 reti) per 4 milioni, vice capo cannoniere dell’Euro U19 2022 (e 3 assist) dietro a Tchaouna, pure lui assente in Argentina. L’Inghilterra, re europeo U19 nel 2022, che ha battuto l’Italia in semifinale, risponde con Carney Chukwuemeka, 19 anni, nato in Austria da nigeriani. Preso dal Chelsea all’Aston Villa per 18 milioni, centrocampista seguito dal Milan, rapido a ribaltare il fronte, tecnico, 6 gol con l’U19, di cui 3 all’Euro, fra cui quello decisivo in finale. Altro top 11 dell’ultimo Euro U19 è Jarell Quansah, difensore roccioso 190 cm, abile di testa e palla al piede, autore del gol che ha condannato gli azzurrini in semifinale. E’ del Liverpool, in prestito al Bristol Rovers in C, allenato da Joey Barton che di lui dice «il cielo è il suo limite».

NUOVA AFRICA

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E poi ci sono i talenti Caf. I nigeriani li incontriamo il 24, terzi in Africa, giocano quasi tutti in patria, tranne il milanista Victor Eletu, 2005, 9 gare in Youth League, dove i rossoneri sono arrivati in finale. A Milano da 5 anni, all’inizio con una borsa di studio, abile nei passaggi, anche lunghi, centrocampista difensivo o box-to-box in stile John Obi o Sunday Oliseh: visione, velocità, resistenza e potenza. Il Senegal re d’Africa, 6 vittorie in 6 gare all’U20 locale, ha il motore in Pape Demba Diop, 19 anni, dei belgi dello Zulte, top scorer nell’U20 africano, 5 gol, pur essendo un centrocampista, ma veloce e amante delle ripartenze e gli spazi, qualità atletiche e nel colpo di testa. C’è un mondo da scoprire.

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