Poche ore prima della finale di Champions, le parole di Aleksander Ceferin lasciavano poco spazio alle interpretazioni. Il presidente dell’Uefa da un lato ribadiva la sua estraneità riguardo tempo e decisioni relative al procedimento contro Real Madrid, Barcellona e Juventus: «Il nostro comitato disciplinare è indipendente, quindi non so niente. Né quale sarà la portata della pena, né quando sarà resa nota». Dall’altro ribadiva la totale tranquillità riguardo a una paralisi del sistema internazionale a causa delle battaglie legali in vista contro i tre club della Superlega che già si sono tutelati con le misure cautelari emesse dal tribunale di Madrid: «Non possono paralizzare nulla, al massimo solo sé stessi», il commento di Ceferin. Che, non è un mistero, è al comando del partito di chi pretende pene esemplari nei confronti di Juve, Real e Barcellona. E le pene esemplari, in questo caso, non possono essere altro che le esclusioni dalla Champions: proprio quello che i tre club della Superlega ritengono andare contro i principi previsti dalla legge ordinaria, su cui si basa la loro tesi difensiva fin dalla prima ora. Anche su questo Ceferin però non teme sconfitte: «Un nuovo caso Bosman? No, è differente».
La svolta, pronti gli eventuali ripescaggi
Al di là di quale possa essere la pena in arrivo, un elemento fondamentale è rappresentato dai tempi. Perché poi ci saranno tutti i ricorsi del caso da parte dei tre club coinvolti, il fatto che le sentenze possano essere ribaltate aprirebbe ulteriori scenari capaci di coinvolgere i club in ballo dagli eventuali ripescaggi (in Italia ci sono Napoli, Roma e Sassuolo in attesa, in Spagna il problema si raddoppia con due posti in Champions che ballerebbero) e il rischio di paralisi è effettivo al netto delle rassicurazioni di Ceferin. A tale proposito però filtrano informazioni che parlano di una netta accelerata in vista delle decisioni dell’organo disciplinare, indipendente dall’Uefa: la sensazione è che la sentenza possa arrivare prima dell’inizio dell’Europeo, quindi nell’arco di una decina giorni, confermando le tempistiche di circa trenta giorni dall’apertura delle indagini (12 maggio).