L’ex Inter e attuale centrocampista del Trento ha parlato a Itasportpress
13 settembre – 12:11
Il calcio è passione sia per i tifosi ma anche per chi gioca. E’ il caso di Mattia Sangalli, regista del Trento, con un amore per il calcio nato quando aveva 4 anni e con un cuore che da quel momento ha continuato a battere per i colori della “sua” Inter. Ai microfoni di Itasportpress il centrocampista, Mattia Sangalli parla del suo recente passato e racconta il suo rapporto con l’Inter durato 16 anni dove è riuscito a mettere in bacheca lo scudetto con la Primavera di mister Chivu, e del suo presente che si chiama Trento.
Quante volte sogna di tornare a San Siro e giocare in Serie A con l’Inter?
“E’ il mio grandissimo sogno ma per raggiungerlo bisogna migliorare tanto e il Trento può essere il club giusto per la mia crescita”.
Ma da bambino qual era il suo sogno ricorrente?
“Diventare un calciatore. Ho avuto la fortuna di entrare nel mondo giovanile dell’Inter a 4 anni. Ho fatto tutti gli step arrivando fino alla Primavera vincendo lo scudetto da capitano”.
Qual è il suo primo ricordo dell’Inter?
“Avere avuto la fortuna di allenarmi con la prima squadra per 4 mesi agli ordini del tecnico Simone Inzaghi. E poi sono stato anche in panchina contro la Fiorentina e la Roma. Due momenti molto belli anche se la vittoria dello scudetto Primavera e la semifinale con il Cagliari dopo una rimonta sensazionale restano momenti incancellabili. La vittoria in finale con la Roma è stata la chiusura di un ciclo perfetto”.
Chivu allenatore importante per la sua crescita?
“Assolutamente sì, è stato molto importante. Mi ha trasmesso i suoi concetti e poi mi ha migliorato tanto”.
Inzaghi è un allenatore che incide sul risultato o fanno tutto i calciatori?
“Difficile parlare da lontano anche perchè io stavo sempre nel settore giovanile. Per quei mesi sotto la sua gestione posso dire che è molto bravo, un professionista serio ma anche una persona disponibile al dialogo. Includo anche il suo staff. Il suo lavoro si vede sia per come si esprime la squadra ma anche per aver arricchito la bacheca dell’Inter vincendo tanti trofei. Da tifoso nerazzurro lo ringrazio perchè mi ha fatto vivere tante emozioni”.
Ma segue l’Inter anche allo stadio?
“Certamente. Sono andato a Istanbul per la finale di Champions contro il Manchester City e in precedenza anche a Madrid nel 2010 contro il Bayern. Ero piccolo avevo 8 anni ma il mio cuore batteva forte per l’Inter e insieme a mio padre, anche lui nerazzurro dentro, siamo andati al Bernabeu. Ho visto anche i derby di Champions e quando posso scappo a San Siro”.
E nella nuova annata di acquisti dell’Inter, chi la colpisce?
“Tutti sono forti ma Thuram ha iniziato bene e mi ha impressionato. Una rosa di grande qualità ha l’Inter”
Lo scudetto chi lo vince?
“Non lo so ma l’Inter c’è e se la giocherà fino alla fine”.
Cosa vuol dire avere mentalità da Inter?
“Facile e allo stesso tempo difficile da spiegare. E’ quella di non mollare mai e crederci anche quando tutto sembra compromesso”
Parliamo del presente. Al Trento il suo avvio è stato fortunato con un gol decisivo alla Triestina, ma cosa chiede al campionato?
“Siamo partiti bene e vogliamo sempre entrare in campo con la giusta mentalità e pensare partita per partita per toglierci delle soddisfazioni”
Lei si sente un punto di riferimento in questo Trento?
“Sono un calciatore della rosa di qualità di mister Tedino. Il mio obiettivo è dare una mano alla squadra a ottenere il massimo dei risultati in campionato”
Che Trento sarà?
“Difficile fare previsioni adesso, ragioniamo partita per partita visto che questo campionato è sempre difficile e ricco di insidie”.
C’è chi l’ha convinta a scegliere il Trento?
“Nessuno. I sei mesi dello scorso anno mi hanno convinto di rimanere qui a Trento. Ringrazio la società, il mister e la squadra per la fiducia. Siamo un gruppo unito e i tifosi ci sostengono. Poi la città è bellissima”.
Sangalli fuori dal campo, a che cosa si appassiona?
“Studio molto. Sono iscritto alla facoltà di Scienze Motorie e sono al terzo anno. A Trento mi piace passeggiare molto poi mi appassiona anche il basket”.
Parliamo del suo mister: Tedino allenatore è più “sarriano” o “allegriano”?
“I paragoni non mi fanno impazzire. Il mister cerca di trasmettere i suoi concetti prepara bene le partite ed è un tecnico molto preparato”.
E’ consapevole che il Trento sarà il suo esame di maturità?
“E’ lo step giusto per questa fase della mia crescita professionale. A fine anno tireremo le conclusioni”.
Si sente di fare una promessa ai tifosi del Trento?
“Darò il 100% e lotterò sempre per questa maglia”.
Per chiudere, un sogno calcistico: vincere la Champions con l’Inter, vincere il Pallone d’Oro o un trofeo importante con la Nazionale?
“Sono abbastanza realista. Sono tre sogni al momento poco realizzabili e allora scelgo qualcosa di più concreto”
Dica pure…
“Portare il Trento in Serie B. Poi penserò al mio futuro all’Inter. Vincere la Champions in maglia nerazzurra è un sogno straordinario”.
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13 settembre 2023 (modifica il 13 settembre 2023 | 12:22)
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