San Siro, la relazione: “Zona va riqualificata, ma Inter e Milan hanno bisogno di uno stadio di proprietà”

Dopo 14 incontri pubblici presentata la relazione. Ora la questione passa al Comune che ha 60 giorni di tempo per presentare il dossier

Quaranta giorni di dibattito pubblico. La palla ora passa al Comune, che entro 60 giorni presenterà il suo dossier. Questa mattina, nella sala Franco Brigida di Palazzo Marino, il coordinatore Andrea Pillon ha presentato la relazione conclusiva relativa al DP sullo stadio di San Siro.

Gli eventi

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Pillon e Gaia Romani, assessora a Servizi Civici del Comune di Milano, hanno illustrato l’iter seguito dal 28 settembre a oggi: “Abbiamo organizzato quattordici incontri, ai quali hanno partecipato oltre 3000 persone, presenti fisicamente e soprattutto da remoto. Puntavamo a coinvolgere tutti i cittadini, dai più giovani ai più anziani, di ogni genere ed estrazione sociale. Siamo contenti di esserci riusciti, è stato uno dei dibattiti più seguiti in Italia. Abbiamo inviato la nostra relazione alle società di Inter e Milan, alla Commissione Nazionale e al Comune di Milano. Adesso, il Comune ha a disposizione 60 giorni, per valutare i risultati e le proposte emerse e poi pubblicare un dossier a tal proposito”.

Le conclusioni

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“I partecipanti hanno presentato dubbi e osservazioni, c’è però una generale condivisione di due idee: l’area San Siro necessita di una riqualificazione, Inter e Milan hanno bisogno di uno stadio di proprietà e a passo coi tempi, sia esso nuovo oppure ristrutturato – ha spiegato Pillon -. Quando si organizza un dibattito pubblico, solitamente abbondano i sostenitori della cosiddetta opzione-zero. In questo caso non è successo, è importante concentrarci su questo”.

Perplessità

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Quanto alle criticità trattate nella relazione, invece, i temi sono svariati. “I cittadini hanno esposto problemi che già sono costretti ad affrontare quotidianamente: viabilità, parcheggi, rumore e aree verdi. E’ fondamentale, secondo i più, che un’eventuale trasformazione dell’area preveda l’intervento di una vera e propria regia pubblica, che garantisca la tutela di un certo tipo di interessi”, ha proseguito Pillon. “E’ stato utile rispolverare vecchie proposte di ristrutturazione, sebbene i club non ritengano possibile operare sull’impianto oggi esistente. Servirà anche prestare attenzione alle esigenze degli ambulanti e dei titolari di attività commerciali nei pressi dello stadio, che potrebbero essere penalizzati dall’apertura di un nuovo centro commerciale in prossimità della struttura”.

Capienza

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Quanto alla capienza dello stadio, infine, arriva un’importante rassicurazione: “Con la riduzione del numero dei posti, gran parte dei settori non saranno interessati da un aumento dei prezzi. Durante gli incontri, ci è stato spiegato come tanto i cosiddetti biglietti popolari quanti gli abbonamenti standard dovrebbero avere un prezzo simile a quelli attuali”.

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