Samp, Giampaolo in emergenza con la Juve: “Ma non ci sono gare impossibili”

Scelte limitate in attacco, ma l’allenatore potrebbe ritrovare a gara in corso Gabbiadini, out da febbraio: “Per noi è come un acquisto. Dobbiamo abbinare la prestazione al risultato, che ti dà autostima”. Villar in panchina

Dal nostro inviato Filippo Grimaldi

21 agosto – BOGLIASCO (GE)

Samp brillante, non si cambia. Questa è l’indicazione, anche se la situazione continua a non restare florida, con un’emergenza evidente a livello di organico. Ma Marco Giampaolo ha una speranza: “Dobbiamo fare un’altra grande partita, come è successo con l’Atalanta, abbinando la prestazione al risultato. Che è, poi, quello che ti regala autostima”, ricorda il tecnico. Tradotto: Villar cresce, ma domani potrebbe partire ancora dalla panchina. Ragion per cui è lecito aspettarsi di rivedere in campo la stessa formazione schierata contro l’Atalanta, con Vieira davanti alla difesa e Caputo unica punta. Ben sapendo, però, una cosa: “La partita con la Juve è difficile, ma non ci sono gare impossibili, né proibitive”.

buone e cattive novelle

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L’allenatore della Samp racconta che Manolo Gabbiadini, fuori da febbraio, è ormai abile (“lavora a pieno regime, conto di recuperarlo, per noi è un acquisto”), anche se sull’altro piatto della bilancia va messo il (lungo) stop di De Luca, che dopo gli esami e la visita del professor Mazzola verrà sottoposto a breve a un intervento chirurgico al ginocchio sinistro: “Mi dispiace molto, io intravedo delle qualità in lui, avevamo anche trovato una formula per far giocare tutti gli attaccanti, è stato davvero sfortunato”. E, adesso, bisognerà trovare un sostituto: “La lista è un falso problema”, detto con riferimento alla necessità (possibile) di dover tagliare un giocatore “over” da quelli attualmente in rosa. E lo scopo è chiaro in ottica campionato: “Mi auguro che la Samp non sia una ‘piccola’, ma una buona squadra, che renda la vita difficile a tutti. Non so dire, però, ad oggi, se il divario sia più ampio di prima con le cosiddette grandi”. Ultimo pensiero dedicato alla Juventus: “È forte, certo, ma spesso le squadre sono forti anche per mentalità. Quando sei abituato a vincere, respiri la forza della squadra. Allegri ha qualche assenza, certo, ma resta forte per il carisma”.

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