Samp-Genoa per cuori forti Due filosofie a confronto

Guardando la classifica non è mai stato al livello dei derby di Milano, Torino o Roma, ma alzando gli occhi (e tendendo le orecchie) alle tribune, alle due curve in particolare, la stracittadina di Genova non teme confronti. Quello offerto dallo stadio Marassi, impianto all’inglese per eccellenza, nel giorno del confronto tra Genoa e Sampdoria, è uno spettacolo nello spettacolo. Spesso, anzi, le cose migliori – le splendide coreografie di inizio partita su tutto – si vedono lì piuttosto che in campo.

Il credito di Giampaolo — Stavolta, però, è forte la sensazione – al netto della tensione che in occasioni come questa aumenta l’acido lattico nelle gambe dei giocatori e pregiudica la precisione e la qualità delle giocate – che Samp e Genoa (si gioca in casa della prima) saranno degne dei loro tifosi. Merito di due allenatori che sanno far giocare al calcio, anche se in maniera differente. E fa niente se la classifica dice che per uno di loro, il sampdoriano Marco Giampaolo, perdere il derby metterebbe a serio rischio la sua panchina, che già nelle ultime settimane era data come traballante. Bene ha fatto il presidente Ferrero a dichiarare che, finché lui resterà presidente, Giampaolo potrà stare sereno, ma i fatti dicono che la Samp naviga a pelo d’acqua, fuor di metafora poco sopra la zona retrocessione, e il calcio dimentica in fretta quello che di ottimo ha fatto l’anno scorso Giampaolo alla guida di un Empoli ereditato da Sarri e che lui è stato addirittura capace di migliorare nei risultati, sotto forma di piazzamento finale – 10° contro 15° e punti conquistati, 46 contro i 42 del predecessore.
Il presidente Preziosi bacia la sciarpa del Genoa. Omega

Il presidente Preziosi bacia la sciarpa del Genoa. Omega

La Samp è altra roba, si dirà, ma poi, anche qui, guardi i risultati delle prime 8 partite e ti accorgi di come i blucerchiati abbiano raccolto meno di quanto meritassero, a cominciare dalla sconfitta dell’Olimpico con la Roma, passando per quella interna col Milan, per finire al pari interno col Palermo. Per questo Giampaolo dice: “Il derby arriva al momento giusto per riprenderci quello che avremmo meritato in passato. Dovremo essere bravi a non perdere le nostre caratteristiche riuscendo allo stesso tempo a calarci nella partita ‘sporca’ che proporrà il nostro avversario”. Le caratteristiche cui fa riferimento Giampaolo sono quelle che sempre ha cercato di inculcare nelle sue squadre: possesso, manovra palla a terra basata sui ‘triangoli’, mentalità offensiva. Insomma, la Samp proverà a fare la partita.
Genoa appiccicoso — Di contro, il calcio “sporco” del Genoa. Laddove, con questo aggettivo, si intende la capacità degli uomini di Juric di sporcare il gioco avversario, appiccicandosi agli uomini in una serie di uno contro uno soffocanti. Così, per esempio, è stato per il Napoli, a lungo ridotto all’impotenza a Marassi. Un gioco tanto aggressivo è altrettanto rischioso dal punto disciplinare: il Genoa ha pagato dazio con 3 espulsioni di fila, 5 nelle ultime 5 partite. Ma il Grifone è anche gioco sugli esterni, capacità di ribaltare velocemente l’azione, ricerca del fraseggio. Il suo allenatore, Juric, ha dato spettacolo l’anno scorso in B col Crotone; a salvezza raggiunta, crediamo che saprà mostrare la faccia migliore della sua sagacia tattica anche qui.
Le formazioni — La Samp arriva al derby con un’assenza pesante – il portiere Viviano – con Budimir (esploso proprio a Crotone) che ha scalzato dall’undici titolare Quagliarella e con l’anziano capitan Palombo rispolverato per l’occasione e per giunta al centro della difesa, in un ruolo dove assicura esperienza e senso della posizione, ma non velocità nei recuperi. Il Genoa farà a meno dello squalificato Lazovic, del centravanti titolare Pavoletti (in panchina, sostituito degnamente da Simeone, 2 gol in 5 partite neanche tutte da titolare) e di Ocampos, che sulla fascia sinistra garantisce fantasia e qualità. Partita ovviamente impossibile da pronosticare. Il Genoa ci arriva sull’onda lunga di buoni risultati (ma nell’ultima ha pareggiato in casa con l’Empoli), la Samp, come detto, deve digerire i troppi bocconi amari mandati giù negli ultimi tempi. Niente meglio di un derby per sentirsi finalmente più leggeri.

 Fabrizio Salvio 

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