Salernitana sospesa: la Figc studia il trust presentato da Lotito

I tifosi chiedono chiarezza, mentre il Benevento vuole attenzione sulle procedure

Il cammino che porterà a sciogliere il conflitto di interesse di Claudio Lotito e consentirà l’iscrizione e dunque la partecipazione della Salernitana al suo terzo campionato di Serie A, è ancora complesso e nulla si può dare per scontato. La città è in fibrillazione, vorrebbe capire meglio. Ma la proprietà Lotito-Mezzaroma ha presentato il progetto di trust coi relativi atti notarili solo a poche ore della scadenza, nella tarda serata di venerdì, ed è logico che adesso in Federcalcio abbiano bisogno dei tempi tecnici per verificare il trust e l’indipendenza del trustee dalla vecchia proprietà. Alcune dichiarazioni dell’avvocato Gian Michele Gentile, storico legale di Lotito e della Lazio, hanno destato più di qualche perplessità in via Allegri. Gentile ha mostrato ottimismo sulla soluzione dicendo che “Gravina ha approvato tutto”. In realtà in Federcalcio devono ancora studiare il tutto anche perché il trustee – il soggetto sul quale si realizza il trust – è formato da due società autorizzate dalla Banca d’Italia: ognuno tutelerà i due grandi azionisti, Enrico Lotito e Marco Mezzaroma. Inoltre ci sarà la figura del generale Ugo Marchetti, ex vice comandante della Guardia di Finanza, nominato amministratore unico. E, senza nulla togliere alle qualità professionali, si tratta dello stesso Marchetti che Lotito candidò alla presidenza della Lega di Serie A nel 2017.

I dubbi

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Sono amministrativi, strutturali e anche gestionali. La Figc dovrà analizzare tutto con la massima attenzione, perché non si tratta solo di tutelare il diritto della città di Salerno, ma serve agire con trasparenza per evitare che possano essere lesi altri diritti. In questo caso quelli del Benevento e in effetti già nella notte di venerdì il presidente Oreste Vigorito ha rilasciato una nota: “La società Benevento Calcio intende manifestare tutta la propria solidarietà alla Salernitana, con l’auspicio che possa formalizzare al più presto la regolare iscrizione al campionato, conseguenza dei meriti sportivi”. Poi il club sannita “segnala, altresì, che nella ipotesi di mancata regolare partecipazione del citato club alla Serie A, in attuazione delle norme e regolamenti esistenti, la partecipazione alla stessa spetterà di diritto alla scrivente società”. Insomma rispetto per gli altri ma massima attenzione sulle procedure.

La tifoseria

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Un segnale potrà arrivare prima di giovedì, se la Federcalcio autorizzerà la Salernitana a farsi rappresentare dal nuovo trustee, ma non potrà essere l’amministratore unico Marchetti a sedersi al tavolo con gli altri club. Fra i tanti interrogativi che attendono una risposta c’è anche quello del finanziamento della campagna acquisti. Si parla genericamente dei fondi dei diritti tv a disposizione, ma chi deciderà gli acquisti e quanto spendere su ognuno di loro? Perché da questo dipenderà il valore dell’azienda da vendere. In soldoni se non rendi competitiva la squadra a fine anno potresti essere in una situazione pericolante di classifica e il club si svaluterebbe. Non a caso il Centro Coordinamento Salernitana club chiede: “Meritiamo rispetto e di essere informati di quanto accaduto in questi 45 giorni. Se trust è stato si faccia capire chi gestirà, e con quali sostanze, la delicata campagna acquisti. Pretendiamo spiegazioni in quanto non si scherza con i sentimenti dei tifosi”. I primi che chiedono chiarezza su questa operazione sono proprio i tifosi.

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