Salernitana in A, rimane soltanto un ultimo scoglio

Oggi il consiglio federale, con più ottimismo. Ma c’è il dubbio sull’anticipo dei diritti tv

Elisabetta Esposito-Valerio Piccioni

7 luglio – ROMA

Più sì che no. È la fotografia di ieri sera, alla vigilia della giornata decisiva per l’iscrizione della Salernitana al campionato di Serie A. Attenzione, nulla è scontato, il parere della Covisoc sull’“indipendenza economica” del blind trust che dovrà pilotare il club verso la cessione, rescindendo tutti i legami con l’asse Lotito-Mezzaroma evitando così la doppia proprietà, non è stato ancora pronunciato. Ma in cima al castello dei documenti presentati, una specie di labirinto in cui i legali della Figc hanno fatto una fatica tremenda per trovare il filo di Arianna, sono stati registrati diversi progressi e accertato che la Salernitana ha rispettato quasi tutte le indicazioni formulate dalla Figc dopo la prima lettura.

Intendiamoci, il percorso per giungere al via libera non è ancora terminato, mancano ancora diverse ore per il consiglio federale di oggi pomeriggio: ogni conclusione dovrà essere sostenuta da una robusta impalcatura giuridica per evitare che cominci una spirale di ricorsi, a partire dall’atteggiamento del Benevento che ha manifestato formalmente (ieri è arrivata la diffida negli uffici federali) i suoi dubbi sul “supplemento” di tempo concesso alla Salernitana per sistemare le cose dopo la prima bocciatura.

Soldi sufficienti?

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Dunque tutte le strade portano all’interrogativo sull’indipendenza economica del trust, su cui la Covisoc sta ancora indagando. Il club ha depositato un piano che fissa un budget di spesa, piuttosto basso. A garanzia dell’indipendenza e della possibilità di andare avanti con risorse sufficienti nella terra di mezzo verso la cessione, il piano ha indicato una garanzia di 20 milioni tra Lega, diritti tv e camera di compensazione. In pratica crediti certi a vantaggio della società, escludendo qualsiasi forma di accordo di sponsorizzazione, probabile ma allo stato attuale non certo e quindi a rischio.

In più è stato aggiunto il cosiddetto contratto di sconto, ovvero un affidamento da parte di una banca che garantirebbe un ulteriore introito economico: in pratica sono stati ceduti i diritti tv futuri per avere soldi adesso. Soldi che però a oggi non sono nelle casse della società, una situazione che alimenta dei dubbi. Giriamo sempre lì, bisogna impedire che rappresentanti del trust siano costretti per mancanza di risorse a ritornare ai vecchi proprietari anche per il semplice utilizzo di una convenzione per un servizio o una fornitura. Questo contratto di sconto potrebbe anche rivelarsi però una circostanza non decisiva se venisse verificato che il club ha comunque soldi a sufficienza per coprire il budget dichiarato. Se così fosse non ci dovrebbero essere problemi con l’iscrizione.

Limitazioni

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Per il resto, l’analisi delle cose cambiate sarebbe stata in qualche modo incoraggiante. In particolare, il ruolo del generale della Guardia di Finanza Ugo Marchetti, nominato dalla vecchia proprietà amministratore unico (inevitabilmente la sua designazione aveva fatto ricordare la sua candidatura alla presidenza della Lega di A nel 2017, sostenuta proprio da Lotito), è soggetto a diverse limitazioni. Marchetti ha infatti firmato una dichiarazione di indipendenza dal presidente della Lazio e non avrà la rappresentanza della Salernitana in Lega, affidata invece a uno dei due trustee.

Trustee che potranno verificare l’operato dell’amministratore con una sorta di “controllore” suggerito dalla Federcalcio. Basterà tutto questo per scongiurare definitivamente il pericolo della sopravvivenza di un vincolo fra vecchia proprietà e nuovi gestori? Quanto alle altre modifiche, i trustee restano due ma uno avrà un ruolo prevalente per scongiurare una situazione di immobilismo in caso di divergenze.

Il “guardiano” è uno, Vincenzo Coppola, visto che Giuseppe Matteo Masoni si è dimesso. Altro punto chiave è la presenza nero su bianco del termine del 31 dicembre per la cessione del club, con la specifica scritta che in caso contrario la Salernitana sarebbe esclusa dal campionato. È anche diventato molto più netto il divieto di rapporti tra il club e la Lazio: se prima si sperava quantomeno di salvaguardare i prestiti in corso, adesso tutto è stato sospeso e gli undici biancocelesti che hanno giocato a Salerno rientreranno a Formello. Oggi la decisione finale del Consiglio federale.

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