Salernitana al sicuro nel bunker Belec

Dalla pallina al pallone, dal tennis al calcio. Vid Belec, il portiere che Castori ha scelto per la sua Salernitana, da ragazzo era una promessa del tennis sloveno. A Maribor, la sua città d’origine, c’è ancora il suo nome iscritto negli opuscoli di alcuni tornei giovanili. Forse proprio la grande capacità di concentrazione, che viene richiesta ad un tennista, gli ha fatto poi scegliere un’altra strada, quella del portiere di una squadra di calcio. Dalla terra rossa o dai campi in cemento al prato erboso il passo è stato breve. Fu l’Inter ad accorgersi di lui nel 2007 ed a portarlo in Italia. Subito un contratto triennale e le prime partite con la Primavera. Nel 2010 la possibilità di condividere gli allenamenti in prima squadra con Julio Cesar, Toldo e Orlandoni. Era l’Inter di Mourinho, quella del Triplete, che formalmente Belec ha vinto pur senza giocare mai.

FEDELISSIMO DI CASTORI – Una scuola importante, dunque, e tanta esperienza, di cui diremo dopo, nei dieci anni successivi. Su tutti un nome: Fabrizio Castori. Il tecnico di Tolentino lo volle tra i pali del Carpi che aveva portato in serie A. E c’è una data che Belec non potrà dimenticare mai: 3 ottobre 2015. È la data dell’esordio in serie A contro il Torino, che il Carpi riuscì a battere 2-1. Sulla panchina del Torino c’era Gian Piero Ventura. In quella stagione l’estremo difensore sloveno collezionò 30 presenze, riuscendo ad essere un protagonista nonostante la mancata salvezza per un soffio.

GIRAMONDO – L’esperienza di Belec si è poi consolidata anche grazie alle sue parentesi internazionali. Dopo due stagioni in prestito al Crotone in B (51 presenze), l’Inter lo mandò prima in Portogallo, all’Olhanense (22 presenze in Liga Nos) e poi in Turchia, con il Konyaspor Kulübü (14 partite in Super Lig). Ma l’anno dopo il Carpi e Castori gli consentirono di svoltare. Arrivarono l’esordio in A, poi la B ancora col Carpi e poi di nuovo la serie A col Benevento. Fino a quel 28 gennaio 2018 quando, per un calcio a Niang prima di un rinvio, fu espulso durante il match col Torino e rimediò tre giornate di squalifica. La sua avventura giallorossa si concluse e ci fu l’approdo a Genova, sponda Sampdoria. L’anno scorso è stato in prestito all’Apoel Nicosia, con 6 presenze nei preliminari di Champions, affrontando anche l’Aiax, e 7 in Europa League.

TUTTO CON LA SALERNITANA – A trent’anni compiuti Vid Belec è ormai un portiere ed un uomo maturo. Castori lo ha rivoluto con sé, preferendolo a Micai tra i pali della porta granata. Cessione a titolo definitivo dalla Samp e contratto triennale. «Sono un portiere fisico, mi piace uscire», disse due anni fa al suo arrivo a Genova. Proprio un’uscita lo ha tradito a Verona contro il Chievo, poi Tutino e Djuric hanno rimediato ribaltando il risultato. Ma il ruolo del portiere è questo: quando sbagli se ne accorgono tutti. Ed un errore, anche se evidente, resta solo un errore. Contro il Pisa, sabato, Belec proverà a riscattarlo con la concentrazione di sempre, quella che aveva già quando usava la racchetta e non i guanti, quando la rete doveva superarla e non evitarla. Il suo obiettivo è quello di tornare in A e farlo proprio con la Salernitana. In massima serie ha totalizzato 45 presenze, riuscendo a tenere inviolata la porta in sette partite. Sabato, invece, taglierà il traguardo delle ottanta presenze in B. A Salerno rientrerà soltanto oggi, essendo stato impegnato ieri sera con la Slovenia in Moldavia per la Nations League. Adottato dall’Italia, Vid è legatissimo al suo Paese, anche se ormai si sente un cittadino del mondo.

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