Sabatini: “Confermerei Fonseca e non avrei mai tolto la fascia a Dzeko”

Il d.s. del Bologna ed ex dirigente della Roma: “Tomiyasu lo consiglierei a entrambe le squadre romane, ma non lo cedo perché è troppo forte. Con Iturbe feci un errore… psichico”

La Roma, la Lazio, Pallotta, Fonseca, Dzeko e Tiago Pinto: ospite del “Tribunale delle Romane” in tv, in vista della partita di domenica tra Roma e Bologna, Walter Sabatini, al solito, non si nasconde. “Fonseca per quello che ho visto fare a Roma lo confermerei, anche se non so le diatribe interne ed è difficile capire con chi devi parlare nella Roma. Non conoscevo Tiago Pinto prima che arrivasse a Roma, non è un mio collega. Non abbiamo un’esigenza di parlare con la Roma, né loro hanno bisogno di parlare con il Bologna. Anche se abbiamo dei giocatori che potrebbero stare tranquillamente in giallorosso. Tomiyasu lo consiglierei sia alla Roma che alla Lazio, ma non lo do perché è troppo forte. Lavorare con Mihajlovic? Il suo percorso al Bologna è stato in concomitanza al mio arrivo, si è consolidato un rapporto di grande umanità e amicizia. E’ un grande allenatore”.

FONSECA E DZEKO

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Grande allenatore, per Sabatini, è anche Paulo Fonseca: “Si parla di Sarri, certamente è l’uomo giusto per chiunque perché è un grande allenatore, è un’alternativa per tutti. Ma lasciate in pace Fonseca perché non è detto che debba essere cambiato, magari vince l’Europa League”. La gestione della vicenda Dzeko, però, non ha convinto Sabatini: “Non gli avrei mai tolto la fascia, è una cosa interna alla Roma ma non si toglie la fascia a un giocatore come Edin. Non può aver fatto una cosa talmente grave da essere degradato. Il litigio con lui ha condizionato gli altri giocatori”. Decisivo, in questo senso, l’appoggio della società a Fonseca. Dice Sabatini: “Tiago Pinto faceva altro nella sua società fino a poco tempo fa. Se non hanno preso un d.s. ritengono evidentemente che Pinto possa fare entrambi i ruoli e l’hanno valutato bene. Vedo il silenzio in questa Roma che non mi sembra corretto verso la città. Non li ho ancora sentiti parlare (i proprietari, ndr). Il silenzio è oro, anche io sono un uomo che si ciba di silenzio, ma dovrebbe avere un termine. Devi confrontarti con i tifosi, dicendo chi sei”.

DDR E I PRESIDENTI

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Altre pillole del Sabatini pensiero. Su Iturbe: “Ho detto che me lo sentivo che stavo facendo una cazz… C’era anche un antagonismo con la Juve, volevo inorgoglire i tifosi della Roma. E’ un errore psichico”. Baldini? “Il ruolo che gli aveva dato Pallotta era una sciagura”. I presidenti? “Lotito è un presidente fantastico, gli dicevo sempre che era il presidente delle cose difficili perché quelle facili non le sapeva fare. La gestione Lotito era reale e fatta sul posto, quella Pallotta era meno impegnativa per lui”. Infine, un augurio a Daniele De Rossi, da ieri ricoverato per Covid: “Ho sentito suo padre Alberto. Ci ha tranquillizzati dicendo che è tutto sotto controllo”.

IL BOLOGNA

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Sul suo Bologna Sabatini ha invece detto: “Orsolini ha avuto una flessione di rendimento dovuta probabilmente ad un’esposizione mediatica che non è riuscito a sopportare, anche per colpa mia. Dichiarai che il suo cartellino valeva 70 milioni e questo non gli ha fatto bene. La tecnica che ha sul sinistro è difficilmente riscontrabile in Serie A. Soriano è straordinario, molto mobile, vede linee di passaggio come le vedeva Pastore quando non era malato e stava bene – se stesse bene potrebbe regalare gioie ai tifosi della Roma -. Sono sorpreso che l’Under 21 non abbia ancora chiamato Vignato: un giocatore fantastico, veramente forte”.

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