Rummenigge esclusivo: “Champions aperta, Juve più forte tra le italiane”

“La formula sarà la stessa, ma per la prima volta i gironi finiranno a inizio novembre, con le partite super compresse nel calendario complice il Mondiale in Qatar. E’ una variabile in più della quale tenere conto. Da febbraio in poi, con la fase a eliminazione diretta, potrà succedere come al solito di tutto ed è impossibile avventurarsi in pronostici”. 
 
Un bel dribbling, come quando giocava.

“La Champions è imprevedibile. A inizio 2021-22 quanti avrebbero puntato sul Real Madrid campione? Ve lo dico io, pochissimi. Ha vinto perché alla guida di quella squadra c’è un fenomeno come il mio amico Carlo (Ancelotti, ndr) e anche ciò che sembrava impossibile, è diventato possibile. Qualcuno sosteneva che lo avessero preso per gestire una stagione di transizione e invece ha trionfato sia nella Liga sia in Champions, grazie a una squadra solida, cinica e che ha avuto la forza di ribaltare situazioni incredibili. Merito dei campioni che ha, ma soprattutto della mentalità di Ancelotti, un vincente nato”. 
 
La Champions riparte con le big inglesi, il Psg e il Bayern alla caccia del Real?

“City e Liverpool hanno fatto grandi acquisti, ma sono forti anche il Chelsea e il Tottenham. Il Psg resta… il Psg e poi c’è il Bayern che era partito bene, ma che ha pareggiato le ultime due partite di campionato”. 
 
E’ un messaggio di speranza per l’Inter?

“Il Bayern è forte e ha otto attaccanti velocissimi. Credo che nessuno in Europa abbia un reparto con tanti giocatosi così rapidi. E poi è abituato a giocare il group stage: negli ultimi anni ha vinto quasi tutti gli incontri della prima fase”. 
 
Speranze nerazzurre annullate dalle ultime sue parole…

“Ma no… E’ la prima gara del girone e nessuno vorrà perdere. Mi aspetto un incontro aperto perché anche l’Inter è una bella squadra”. 
 
Nel derby di sabato non ha fatto bene e ha perso.

“Purtroppo ho visto. La reazione però poi c’è stata e, se il Milan non avesse avuto Maignan, sarebbe finita 3-3”. 
 
Inter-Bayern sarà il match dei grandi bomber… assenti: Lukaku è ko, Lewandowski è partito in estate.

“Inizio da Lukaku, un’operazione molto intelligente da parte del mio amico Beppe (Marotta, ndr): lo ha venduto nel 2021 per 115 milioni e lo ha ripreso in prestito 12 mesi più tardi. Lukaku con l’Inter ha già vinto lo scudetto e farà bene. Lewandowski voleva provare una nuova avventura professionale ed è stato accontentato. Adesso la squadra gioca diversamente e, non avendo più il classico numero 9 da 40-50 gol a stagione, schiera quattro elementi molto rapidi e in grado di far male”. 
 
Bayern, Barcellona, Inter e Viktoria Plze?: è questo il girone di ferro?

“Senza dubbio. L’Inter non è stata fortunata, ma non lo sono state neppure il Bayern e il Barcellona: dall’urna delle terze hanno pescato la più forte”. 
 
Che gara prevede domani sera a San Siro?

“Meno ‘scritta’ di quello che potete pensare. Il Bayern alla seconda giornata avrà il Barcellona in casa e non può permettersi di iniziare con una sconfitta. L’Inter ha i mezzi per disputare una sfida intelligente e per fare risultato: non sarà quella vista contro la Lazio e il Milan. In Champions è tutto diverso”. 
 
Nagelsmann chi deve temere?

“Io ho una predilezione per Lautaro Martinez, un attaccante dai grandi colpi che, ritrovando Lukaku, renderà ancora di più”. 
 
Domani sera il suo cuore sarà diviso a metà oppure…

“Ho vissuto un periodo eccezionale in Italia e quella all’Inter è stata un’esperienza fantastica. Al club voglio ancora bene, ma per la mia storia da calciatore e da dirigente il Bayern è stato qualcosa di straordinario e inimitabile. Non faccio un pronostico su domani sera, ma sono convinto che i nerazzurri e i bavaresi passeranno agli ottavi, con il Barcellona terzo nel girone”. 
 
Tra le italiane chi può fare più strada in Champions?

“Forse la Juventus, che viene da due anni difficili nei quali ha avuto problemi sia in campionato sia in Champions. Dalla Juve adesso tutti si aspettano una stagione migliore, nella quale lotti per vincere lo scudetto e in Europa vada più avanti rispetto agli ottavi”. 
 
Secondo lei può riuscirci?

“Mi sembra che nella rosa ci sia parecchia qualità: il ritorno di Pogba, gli arrivi di Di Maria, Paredes e Kostic più le altre operazioni concluse hanno rinforzato la squadra”. 
 
Senza Chiellini e De Ligt, la difesa sarà all’altezza della Champions?

“La Juve ha preso un centrale del valore di Bremer e De Ligt è andato al Bayern che, fin dall’estate scorsa, cercava un leader per il pacchetto arretrato per sostituire Alaba. De Ligt è partito bene e auguro al Bayern che sia l’uomo giusto”. 
 
Andrea Agnelli lo sente ancora?

“Non molto spesso dopo quel casino della SuperLega”.  

Con che obiettivi il Napoli e il Milan devono affrontare la Champions?

“Quello di passare il turno, un traguardo alla portata per entrambe. Il Milan ha un buon girone e una formazione che è stata rinforzata rispetto allo scorso anno. Il Napoli ha perso un elemento del valore di Koulibaly, oltre a Insigne, Mertens e Fabian, ma mi sembra che i nuovi si siano integrati bene”. 
 
Capitolo scudetto: iniziamo dalla passata stagione e da quanto l’ha sorpresa la vittoria degli uomini di Pioli?

“L’Inter ha attraversato un periodo, tra febbraio e marzo, in cui ha pareggiato tanto: sarebbero bastate una o due vittorie in più per cambiare volto alla classifica e allo sprint finale. Il Milan ha conquistato il titolo un po’ a sorpresa, ma dopo trentotto giornate non vinci per caso: il tricolore se lo è meritato e Pioli è stato bravissimo”. 
 
Nel 2022-23 vede ancora un testa a testa tra le milanesi?

“Prima di tutto mi fa piacere che Inter e Milan siano tornate in cima al calcio italiano: per anni, quando la Juventus dominava, il campionato era meno interessante. Mi aspetto una Serie A imprevedibile nella quale oltre alle milanesi, anche la Juve, il Napoli e la Roma di Mourinho potranno dire la loro. La sconfitta di Udine non ridimensiona i giallorossi, idem il pareggio dei bianconeri a Firenze. Io spero che vinca l’Inter, ma non sarà facile”.  
 
La Serie A tornerà mai a essere il miglior campionato d’Europa come ai suoi tempi?

“Difficile perché adesso la Serie A, ma anche la Bundesliga, devono fare i conti con una Premier League che ha ricavi pazzeschi e che ha acquistato giocatori per oltre due miliardi. I club inglesi incassano molto di più dai diritti tv e hanno proprietà, come per esempio il City e il Chelsea, che spendono. Il gap tra noi e loro rischia di diventare sempre più marcato”. 
 
Sta dicendo che l’ultima Champions vinta da un’italiana, quella alzata al cielo a Madrid dall’Inter proprio contro il suo Bayern nel 2010, resterà tale ancora per diversi anni?

“La Champions è imprevedibile, lo sapete, ma i valori mi sembrano abbastanza delineati”. 
 
In Premier il Manchester United si permette il lusso di tenere in panchina Cristiano Ronaldo. Che effetto le fa vedere CR7 ai margini dei Red Devils?

“Mi dispiace. Secondo me doveva chiudere la carriera nel Real, idem Messi nel Barcellona: i giocatori simboli di una squadra non devono cambiare maglia. Purtroppo entrambi hanno scelto diversamente e non è bello ora che Ronaldo stia spesso a guardare”. 


Precedente Roma, tocca a Belotti: è un vero esordio Successivo Bari, il Marocco vuole convocare Cheddira. Possibile la prima chiamata già a breve