Rovella-Ricci, il duello
Diciamo di più, anzi la verità. Ricci e Rovella non sono alternativi, ma complementari. Hanno caratteristiche differenti. Gemelli diversi. Poco più di un anno fa, facevano coppia nel centrocampo dell’Under 21 di Paolo Nicolato che fallì l’ingresso alle Olimpiadi di Parigi. Tonali, lasciato da Mancini, completava il trio. Ricci tocca di prima e lancia. Cairo se l’è tenuto stretto e ha fatto bene: la sua valutazione aumenterà. Rovella è abituato a correre, un moto perpetuo, di solito porta palla, è ideale per un centrocampo a due. Sarri, però, ci stava lavorando, impostandolo come vertice basso di una linea mediana a tre, ruolo per cui è richiesta specializzazione. Baroni, arrivato a fine giugno, non è dello stesso parere: lo ha provato e riprovato durante le amichevoli precampionato, poi ha scelto in modo definitivo, puntando sui due mediani davanti alla difesa. Non lo considera un regista classico. Rovella giocava a due anche a Monza e nel Genoa, all’inizio della carriera, si muoveva da interno. Ora sta trovando la dimensione naturale e più consona al suo modo di tenere il campo. Investimento riuscito. Equilibrio e dinamismo. Forma un tandem di livello con Guendouzi, sembra aver cancellato la pubalgia che lo aveva tormentato nella scorsa primavera. Domani a Torino servirà una prova super per provare a fermare i granata e non perdere contatto con il vertice della classifica. La Lazio, di partita in partita, sta dimostrando progressi.
Le prospettive
Questo è un esame per il regista eletto da Spalletti e per il mediano di Segrate, che un anno fa sembrava davanti nello scouting azzurro e ora deve inseguire. Ricci, titolare con Francia e Israele a settembre, ha scavalcato Fagioli e Locatelli: c’è un domani per la regia della Nazionale, si può giocare e tentare il futuro anche senza Jorginho. Rovella dovrà lottare e sudare per riguadagnare posizioni, resta nei monitor azzurri, ma per ora sembra tagliato fuori: davanti ci sono dei colossi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA